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E' morto Agnes, signore della Rai negli anni Ottanta

Scomparso a 82 anni lo storico ex direttore generale di viale Mazzini. Lanciò Tg3, alta definizione e Televideo. Zavoli: "Un maestro"

Giulio Bucchi
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La Rai piange Biagio Agnes: lo storico ex direttore generale della tv pubblica è morto a 82 anni a Roma, la scorsa notte. Di origini avellinesi come Ciriaco De Mita, Agnes è stato uno dei più importanti grandi manager statali. Giornalista presso varie testate campane e nazionali, nel 1958 entra in Rai: redattore alla sede di Cagliari, capo servizio al Giornale Radio, condirettore del Telegiornale, fondatore e direttore del Tg3, vice direttore generale per la radiofonia. Dal 1982 al 1990 è il capo incontrastato di viale Mazzini: inaugura il Televideo, le trasmissioni via satellite e l'alta definizione. Nel 1990 diventa presidente della Stet, la holding delle telecomunicazioni, e nel '97 presidente di Telemontecarlo. Un curriculum poderose che gli consente di ottenere nel 1987 la nomina di Cavaliere del Lavoro e nel 1992 la laurea honoris causa in Comunicazione e Telecomunicazioni dell'Università di Buenos Aires. L'ultimo suo incarico, dal 2006 ad oggi, è stato la direzione della Scuola di Giornalismo dell'Università di Salerno. Lo scorso 16 maggio l'ultima apparizione pubblica di Agnes, alla Pontificia Università Lateranense di Roma, in occasione della Lectio magistralis di Ettore Bernabei nel giorno del suo novantesimo compleanno. RICORDI COMMOSSI - "Se n'è andata una brava persona", ha commentato il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai Sergio Zavoli, che ha ricordato Agnes come "un direttore generale che ha speso tutte le sue energie in difesa del servizio pubblico. Tutto ciò che di buono conserva e rilancia il prestigio della Rai è largamente segnato dalla sua indimenticabile coerenza e professionalità umana e civile". Il neo-direttore generale Rai, Lorenza Lei, appresa la notizia della morte del suo illustre predecessore, si è recata a visitare la famiglia per portare le condoglianze dell'azienda.

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