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Mladic, Aja: "Verrà estradato" Scontro su sua salute

"Due o quattro giorni per il trasferimento". I legali: "Morirà prima di processo". A Belgrado scontri nel corte pro-Ratko

Andrea Tempestini
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L'Aja ha comunicato che l'estradizione di Ratko Mladic sarà possibile nei prossimi giorni. L'annuncio è arrivato all'indomani delle violente manifestazioni contro l'arresto del comandante serbo accusato di crimini contro l'umanità. Continua la discussione sullo stato di salute di Mladic: i legali, alla stregua dei figli, sostengono che non possa arrivare vivo all'inizio del processo; ma un equipe di medici è giunta a una conclusione diametralmente opposta. "DUE O QUATTRO GIORNI" - L'estradizione di Ratko Mladic all'Aja dovrebbe essere possibile entro due o quattro giorni giorni. A riferirlo è stato un portavoce del governo di Belgrado. "L'intera procedura, stando ad oggi, non può richiedere meno di due e più diquattro giorni", ha dichiarato Slobodan Homen citato dall'agenzia Beta. Le autorità serbe hanno dato il via libera al trasferimento ma devono aspettare un eventuale ricorso della difesa dell'ex generale. Il legale di Mladic, Milos Saljic, ha detto che presenterà appello via e-mail, "una tattica usata per prendere tempo...suppongo che il ricorso punterà sulle condizioni fisiche e psicologiche di Mladic", ha concluso il portavoce del governo. LO STATO DI SALUTE - Ratko Mladic è in grado di affrontare un giudizio davanti al Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia all'Aja. Questa la conclusione cui è giunta l'èquipe di cinque medici incaricata di esaminarlo, stando alla stampa serba, che oggi pubblica il parere del team medico. "L'attuale stato patologico di Mladic non richiede trattamento ospedaliero. Ulteriori diagnosi potranno essere fatte in laboratorio", si legge nel rapporto. Secondo gli esperti, Mladic soffre delle   conseguenze permanenti di un'apoplessia e di un infarto, per cui ha difficoltà a muovere il braccio e la gamba destri. Soffre inoltre di ipertensione, che però può essere tenuta sotto controllo con i medicinali. I parenti di Mladic chiedono un altro parere medico e sostengono che l'ex comandante dei serbi di Bosnia Erzegovina non può sopportare l'estradizione e il processo.Il legale di Mladic, da par suo, sostiene che il suo assistito non sopravviverà fino all'inizio del processo.    VIOLENZE A BELGRADO - La domenica di Belgrado è stata segnata dai disordini scoppiati nel corso della manifestazione contro l'arresto e l'estradizione di Mladic: il bilancio è di 43 feriti e 180 persone fermate. La manifestazione di solidarietà con l'ex capo delle forze serbo-bosniache, che si è svolta davanti al Parlamento, era stata organizzata dal Partito radicale serbo e ha visto la partecipazione di 10mila nazionalisti, tra cui molti giovanissimi. Quando la protesta volgeva al termine, gruppi di estremisti si sono scontrati con la polizia che presidiava le strade del centro con almeno 3mila agenti. Tra i feriti vi sono 32 poliziotti e 11 manifestanti; anche cinque automobili e diversi negozi sono stati danneggiati. Alla protesta ha partecipato anche il figlio del 'boia di Srebrenicà, Darko Mladic, il quale ha arringato la folla difendendo a spada tratta il padre. "Ratko Mladic non è un criminale e non ha ordinato le uccisioni. Ha difeso il suo popolo con onore, giustizia e professionalità", ha affermato Darko.

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