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Ue indica la strada: "Conti ok, ora Italia riduca debito"

La Commissione: "Credibile il consolidamento fino al 2012, prevenire ogni sforamento". Sacconi: "Rischi da instabilità Europa"

Giulio Bucchi
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Bene il consolidamento dei conti pubblici, bisogna proseguire sulla riduzione del debito. Sono le ultime  indicazioni date dalla Commissione europea all'Italia nel documento approvato oggi a Strasburgo dall'esecutivo comunitario ed esposto dal commissario Ue per gli Affari economici e Monetari Olli Rehn. Il piano varato dal governo Berlusconi è considerato "credibile fino al 2012". Ora, avvertono dall'Unione, si tratta di approvare ulteriori misure entro il prossimo ottobre affinchè "il livello molto alto del debito imbocchi un percorso stabile di riduzione". L'Italia, infatti, deve "essere pronta" a prevenire ogni possibile sforamento dei conti introducendo "tetti vincolanti" alla spesa pubblica e migliorando il monitoraggio della pubblica amministrazione. "Dato il debito pubblico molto alto, intorno al 120% del Pil nel 2011 - spiega nel dettaglio il documento -, il perseguimento di un consolidamento duraturo e credibile e l'adozione di misure strutturali per rafforzare la crescita sono le priorità principali per l'Italia". SACCONI OTTIMISTA - "La stabilità è importante, bisogna renderla strutturale, siamo all'inizio di un percorso", ha commentato a caldo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. "Dovremo metterci al riparo dai fattori di instabilità che ancora ci sono in Europa, dobbiamo continuare fino in fondo e anche in futuro. C'è ancora strada da fare per renderla strutturale". Sacconi però è ottimista, anche perché "la nomina di Draghi alla Bce non sarebbe stata possibile se il Paese fosse stato esposto a rischi di instabilità".

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