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Immigrati, Hemmerberg: "Ue è responsabile dei morti"

Il commissario per i diritti umani bacchetta l'Europa sull'emergenza sbarchi: "Salvate tutti, non solo quelli vicini alle coste"

Rosa Sirico
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Accuse durissime all'Europa per i molti migranti, vittime nelle acque del Mediterraneo. Il j'accuse arriva da Thomas Hammerberg, commissario per i diritti umani del consiglio d'Europa. "I governi e le istituzioni europee hanno responsabilità molto più grandi di quelle che hanno finora dimostrato di volersi assumere" scrive in unn nota. Di qui, l' "impellente necessità di aumentare in maniera esponenziale la sorveglianza". Più controlli - Hammerberg che un occhio - anche aereo - più attento lungo le coste libiche e nel tratto di mare tra il nord Africa e le coste sud dell'Europa, in modo da poter individuare le imbarcazioni e poter agire tempestivamente per soccorrerle. "Il principio del salvataggio in mare non può più valere solo per chi si trovi nelle vicinanze di un'imbarcazione in difficoltà", ha ammonito il commissario per i diritti umani,  secondo il quale sarebbe "difficile sostenere, viste le operazioni militari in Libia, che non vi sono le necessarie risorse per condurre attività di sorveglianza". Gli arrivi - "Finora i governi europei hanno cercato di scoraggiare gli arrivi attraverso operazioni di respingimento e forti misure deterrenti -  scrive ancora Hammarberg, che sottolinea come tuttavia  - questo non ha impedito ai migranti di cercare di raggiungere l'Europa, ma ha fatto sì che questo viaggio diventasse più pericoloso". Molti di coloro che stanno tentando la traversata sono persone provenienti da Eritrea, Somalia, Sudan e altri paesi sub sahariani che, non solo in molti casi avrebbero diritto alla protezione internazionale, ma si sono trovati intrappolati in Libia anche in seguito agli accordi che alcuni governi hanno stretto con Gheddafi. "Il conflitto armato ha contribuito a peggiorare la situazione di queste persone", ha concluso il commissario per i diritti umani.

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