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Senato, esecutivo va sotto due volte su ddl anti-corruzione

Voto in Aula, bocciati due emendamenti. La Finocchiaro: "Ritirare provvedimento". Lega vota contro il giuramento sulla Costituzione

Andrea Tempestini
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La maggioranza è andata soddo due volte di fila al Senato nel corso dell'esame degli emendamenti sul disegno di legge anticorruzione. L'esecutivo ha così chiesto tempo per poter riesaminare il ddl, una proposta sostenuta da Pdl e Lega Nord. Il governo è caduto - 133 a 129 - sull'emendamento che sostituiva il primo articolo del testo sul piano nazionale anticorruzione e istituiva un Comitato di coordinamento presieduta dal presidente del Consiglio. Lega contro il giuramento - Dopo una sospensione, sono riprese le operazioni di voto, e il governo è andato sotto una seconda volta - 129 a 131 e 4 astenuti - su un emendamento che prevedeva la rotazione dei dirigenti sia nelle amministrazioni centrali, sia in quelle periferiche. L'aula è stata così nuovamente sorpresa. La Lega Nord, durante le operazioni, ha votato contro un emendamento bipartisan, successivamente approvato, che prevede l'obbligo per "coloro che occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi" di giurare fedeltà alla Costituzione italiana nel momento dell'assunzione. L'emendamento - Nel dettaglio, il primo emendamento sul quale la maggioranza è andata sotto fa riferimento all'istituzione di un comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio. L'opposizione ha votato contro il punto poiché mira alla creazione di un'Autorità indipendente dal potere esecutivo. Per Anna Finocchiaro, presidente dei Senatori del Partito Democratico, "abbiamo battuto il governo e la maggioranza su un punto qualificante". Quindi la richiesta di "ritirare il provvedimento".

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