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Draghi, sua Bce "indipendente. Debito greco? Non si tocca"

Le risposte del governatore al Parlamento europeo: "Parola d'ordine, credibilità. Atene, no ristrutturazione, costi superano benefici"

Andrea Tempestini
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Mario Draghi spiega che alla luce dell'esperienza maturata durante la crisi economica, "non vedo motivi per introdurre cambiamenti nel modo in cui è stata condotta la politica monetaria nell'ultimo anno". E' quanto scrive il prossimo presidente della Banca Centrale Europea nelle risposte al Parlamento europeo in vista dell'audizione del 14 giugno. L'attuale governatore di Bankitalia, inoltre, boccia l'ipotesi di ristrutturazione del debito greco: "E' un'opzione i cui costi superano i benefici", ha speigato. Linee guida - I tre principi guida ai quali promette di appellarsi Draghi quando sarà direttore dell'istituto basato a Francoforte saranno "credibilità, indipendenza e pragmatismo". L'obiettivo principale della 'sua' Bce, ha aggiunto, sarà quello di "preservare la stabilità dei prezzi nel medio periodo per l'intera Eurozona", e questo, ha spiegato Draghi, "sarà il miglior contributo che una banca centrale può dare alla crescita", ha continuato nelle sue risposte il governtaore. Questione greca - Sul debito greco ha aggiunto che "una ristrutturazione in uno Stato membro dell'area euro pone un forte rischio di destabilizzare il sistema finanziario, con severe conseguenze per le prospettive di crescita nell'Eurozona". A riproporre l'ipotesi ristrutturazione era stata la Germania, che propone un approccio 'soft', chiedendo a Bruxelles di prendere in considerazione le modalità con cui agì vienna per ristrutturare i debiti dei creditori privati. La proposta tedesca è emersa in una lettera dello scorso 6 giugno, firmata dal ministro delle Finanze di Berlino, Wolfang Schaeuble, e indirizzata ai leader europei. L'iniziativa che riguarda Vienna coinvolge le banche private: si chiede l'impegno dei creditori privati a sostituire i bond governativi giunti a maturazione con titoli di nuova emissione.

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