Yara, c'è il dna dell'assassino: "Ha cercato di violentarla"

Andrea Tempestini

Gli inquirenti di Brembate Sopra hanno riferito che sarebbe stato individuato il Dna dell'assassino di Yara Gambirasio, la ragazzina scomparsa lo scorso 26 novembre dal paesino in provincia di Bergamo, e trovata morta tre mesi dopo. Secondo quanto si è appreso, sul corpo della tredicenne sarebbero stati rinvenuti quattro diversi profili genetici, ma soltanto uno - che è stato rilevato su un indumento - viene considerato dagli investigatori "altamente indiziario". Si tratta di una traccia di codice genetico maschile, e viene considerata significativa dagli inquirenti poiché non sarebbe stata suscettibile di contaminazione casuale, a differenza degli altri tre. Il movente - L'indizio sembrerebbe confermare anche quello che è sempre stato ritenuto il più plausibile movente del delitto: chi ha ucciso Yara Gambirasio avrebbe cercato di violentare la giovane promessa della ginnastica ritmica. Differenti profili - Sul corpo e sugli indumenti di Yara, oltre a quello del presunto assassino. c'erano tre altri profili genetici: due di questi - uno maschile e uno femminile - sono stati rilevati sul guanto della ragazzina; il terzo, invece, era sul giubbotto della vittima. Quest'ultima traccia di codice genetico è una traccia di dna misto, e appartiene a Yara e a una delle istruttrici di ginnastica ritmica, che però è completamente estranea all'omicidio. Fino a oggi, gli inquirenti hanno effettuato oltre 2.500 rilevazioni di profili di Dna, ma hanno dato tutti esito negativo.