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Il Pd vuole l'acqua pubblica ma privatizza le salamelle

L'organizzazione della Festa dell'Unità va a dei consulenti esterni. E poi la televisione satellitare costa al partito due milioni

Andrea Tempestini
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Pierluigi Bersani è tornato a sposare le privatizzazioni. Si è fatto un giro di valzer con gli statalisti nel referendum sull'acqua, poi si è ricordato della sua religione professata quando era al governo nel 2006, e ha fatto cadere un tabù proprio a casa sua. Da quest'anno quelle ancora note come Feste dell'Unità, e ora diventate Feste Democratiche, sono affidate a privati. NUOVI ARRIVATI “Consulenti esterni”, sono stati chiamati a verbale durante il consiglio di amministrazione del 31 marzo scorso della società interamente controllata dal Pd che le organizzava, la Eventi Italia feste srl presieduta da Angelo Stefanori. Privati che da quest'anno hanno il compito di trovare le sponsorizzazioni delle feste, di coordinarsi con le strutture territoriali del Pd e con il responsabile nazionale Lino Paganelli, di contrattualizzare fornitori e sponsor e di curare tutti “gli aspetti organizzativi e logistici delle Feste”. I primi passi dei privati non sembrano avere provocato grandissimi cambiamenti. È stata rinnovata la convenzione con la Siae attraverso cui si pagherà un forfait di 111,70 euro a sera per 4 serate in piccoli comuni (meno di 15 mila abitanti), di 214,40 euro a sera per dieci giorni in comuni medio piccoli (fra 15 e 25 mila abitanti), fino ai 650,80 euro pagati a sera senza limitazione di tempo per le feste più grandi e per quella nazionale. Rinnovata anche la convenzione assicurativa con Unipol (la compagnia che nasce dalla stessa storia del Pd). Mentre è stato firmato un accordo con la Fabbrica Pinze Schio srl di Santorso, provincia di Vicenza per applicare la convenzione Pd-Novamont-Ecozema sulla fornitura di posate riciclabili fortemente scontate. Proprio negli ultimi giorni, in vista dell'approvazione del bilancio 2010 del Partito democratico, è stato depositato alla Camera di commercio di Roma il bilancio della società controllata che organizza le Feste.  Il Pd ci mette ogni anno 710 mila euro (anche se attualmente risultano non pagati ancora 210 mila euro di quella somma).   IL BILANCIO Ed Eventi Italia feste si prende tutti i ricavi della sola festa nazionale del partito. L'altro anno, a Torino, l'incasso lordo è stato di 1,4 milioni di euro, ma i costi organizzativi sono stati più o meno equivalenti. Il bilancio di Eventi Italia feste si è così chiuso in perdita sia pure di soli 1.147 euro. Contemporaneamente a quello per l'organizzazione delle feste il Pd ha depositato anche il bilancio di un'altra sua società controllata, la Eventi Italia srl interamente controllata, che ha il compito di effettuare la comunicazione del partito. Di fatto la sua unica attività è quella della gestione in convenzione del canale satellitare e Internet Youdem tv. I NEW MEDIA Impresa che costa un po' di più e che ha portato lo scorso anno a una perdita netta di 32 mila euro. Ma il peso finanziario del piccolo canale tv-web è superiore a quella perdita, visto che il Pd ha dovuto convertire in capitale un finanziamento infruttifero da 100 mila euro di cui attendeva la restituzione. La piccola televisione che intervista i leader del Pd ha come unico ricavo proprio la convenzione sottoscritta con il partito di Bersani per “promuovere e sviluppare un'attività di comunicazione politica via satellite e via web” fino al 31 dicembre 2012. Il fatturato di Youdem tv, equivalente al costo sopportato dal Pd per la convenzione, è di 1,8 milioni di euro all'anno. Per fare funzionare la mini-tv bastano 9 dipendenti: un direttore (Chiara Geloni, ex ufficio stampa Margherita), un “redattore Tv”, un “redattore prima nomina”, 4 “praticanti giornalisti”, un assistente al montaggio e una “intervistatrice” (così definita, anche se la figura professionale-contrattuale non sembra chiarissima). Il costo sopportato per i servizi televisivi è ammontato a 593 mila euro nel 2010, a cui vanno aggiunti 25.812 euro per le collaborazioni. Il passaggio sul satellite costa 276 mila euro annui, più altri 267.600 euro di “canoni licenza uso piattaforma e delivery” e 22.800 euro per la fibra ottica. Rispetto alle tradizionali voragini finanziarie causate dall'Unità, quella di Youdem per il partito deve sembrare una passeggiata. Che probabilmente causa anche meno guai. di Fosca Bincher

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