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La sinistra con i veri violenti. Nichi predica...e razzola male

La sinistra in difesa della protesta No-Tav. Vendola: "Riflessione". E poi spalleggia Fiom, grillini e tutti quelli in strada anche a Roma

Rosa Sirico
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Gli scontri in Val di Susa dei pasionari No-Tav riaccendono gli animi della sinistra, che corre in difesa della protesta e fa scattare l' al lupo al lupo su quella che viene bollata come "violenza di regime". Nichi Vendola non ha perso tempo e ha subito definito "inaccettabile l'idea che al dissenso legittimo delle popolazioni si debba rispondere con la violenza e con la repressione". Per il leader di Sinistra e Libertà c'è una precisa respondabilità di chi "non ha saputo interloquire e ascoltare le ragioni di chi sta difendendo le proprie comunità", tanto che oggi non ci si può più nascondere dietro "scene rapide di guerra". Il governo, irremovibile davanti a una protesta che va avanti da anni, oggi non può metterla a tacere con lo scontro. Eppure, si tratta proprio di far rispettare una decisione parlamentare, di permettere, in altri termini, a un governo di fare il suo mestiere: il ministro Roberto Maroni ha dato l'ordine di riprendere i lavori entro il 30 giugno. In ballo non c'è solo una "questione di mero ordine pubblico", ma di sviluppo e crescita del sistema delle infrastrutture in Italia e, soprattutto, in ballo ci sono cospicui finanziamenti dell'Unione Europea. Infine è bene non dimenticare che la politica dell'alta velocità ferroviaria fu inaugurata nel gennaio 2001 proprio da un governo di centrosinistra, quello targato Giuliano Amato. L'appello degli intellettuali -  A domenica sera risale Fermatevi, un appello alle istituzioni e alla politica, un invito lanciato da un gruppo di intellettuali italiani - tra cui Paolo Beni, il professor Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, il segretario della Fiom Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, il professor Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli - sulla Tav in Piemonte, in cui viene chiesto di riconsiderare la data dell'inizio dei lavori in Val di Susa. Appello sottoscritto anche da Nichi Vendola, e in cui si chiedeva, a tutti, di abbassare i toni e di cercare un confronto. Un appello puntualmente disatteso. Sit in di Federazione della sinistra e grillini - Fuori Palazzo Chigi, infatti, si è tenuto un sit-in organizzato dalla Federazione della sinistra, da Sinistra e Libertà e dai grillini. "La mobilitazione non finisce qui, chi è in Parlamento chieda a Maroni come è possibile un attacco delle forze dell'ordine al popolo No-Tav e a Matteoli come è possibile la rovina ambientale senza un piano di trasporto merci", dicono i manifestanti. La Fiom - "Nei sistemi democratici ciò che la politica non riesce ad affrontare non può essere affidata alle Forze dell'ordine - ha commentato Maurizio Landini, segretario della Fiom, annunciando a Milano in piazza San Babila un presidio nel pomeriggio  - , anche perché si rischia di umiliarle e di distrarle dai difficili compiti che devono svolgere. Invitiamo tutte le strutture a prendere posizione su quanto sta accadendo e a informare le lavoratrici e i lavoratori". I Verdi - "È inaccettabile che si sia deciso di dichiarare guerra alla popolazione della Val di Susa". Lo dichiarano in una nota congiunta il Presidente dei Verdi italiani Angelo Bonelli e Monica Frassoni co-presidnete dei Verdi europei. "In Val di Susa - dichiara la co-presidente dei Verdi europei Monica Frassoni - si è tornati alla situazione di sei anni fa, ossia alla logica dello scontro, dopo anni passati in finti tentativi di mediazione".  

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