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Psico-lettera della Dandini: "Viale Mazzini è un bingo"

Una moda: anche Serena scrive al Corriere: "Qui ci sono forze superiori e poteri forti". Il nodo è quello dei contratti: "Chi c'è dietro?"

Rosa Sirico
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Il dramma dei contratti Rai arriva al terzo atto. E' il turno di Serena Dadini che entra in scena direttamente dalle pagine del Corriere della Sera, attraverso l'ennesima missiva che lagna la metamorfosi della Rai, da mamma a matrigna. E quindi: "Jaafate o Gnaafate? - arringa la giornalista -.  Ovvero mi fate tornare in onda la prossima stagione o no? Mi piacerebbe rispondere a questa semplice domanda, ma sinceramente non so cosa dire. Per quel che mi riguarda non ho contratti, nè contatti", spiega scorata la Serena di Parla con me, programma che compare nei palinsesti della rete di Ruffini, ma non in quello della direzione generale. E, quindi, si chiede: tornerà in autunno o no? "Se l'azienda vuole disfarsi della nostra collaborazione sarebbe se non altro corretto farcelo sapere", chiosa la giornalista.  Infondo, ognuno ha diritto al suo microfono. E cosa c'è di meglio che mettere in piazza la propria vicenda contrattuale?   Matrigna Rai - La rete pubblica, spiega la gionalista, "si è trasformata in un Bingo, ci si affida alla fortuna, al caso, qualcuno cerca di interpretare i fondi di caffè o le previsioni astrologiche dei vari conduttori" per sapere se andrà in onda o meno la prossima stagione. amara  ironia, quella della Dandini, che non manca di buttare luce sul dramma di altri colleghi, fermi nello stesso pantano. Nella stessa situazione ci sono Santoro, Fazio, Gabanelli, mentre Saviano "oramai è fuori, questo è sicuro". La regia occulta -  Cosa c'è dietro? "Forze superiori che ormai tutti danno per scontate, poteri che alitano sulle decisioni delle alte sfere televisive - spiega la Dandini - , ma noi ormai ci siamo abituati a tutto, non ci spaventa neanche che una importante dirigente del marketing Rai, ex dipendente del presidente del Consiglio ora deputata Pdl, spifferi in anteprima la programmazione alla concorrenza per farla vincere meglio e oscurare le trasmissioni scomode o sgradite al manovratore".

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