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Dsk pronto per lo champagne: caso verso l'archiviazione

Secondo fonti del NYP nel giro di 15 giorni il processo potrebbe chiudersi. Ophelia da causa al tabloid: "Io prostituta? Tutto falso"

Rosa Sirico
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Appena rimessi i piedi in libertà, Dominique Strauss Kahn starebbe anche per metterli fuori dall'incubo che lo ha coinvolto. Secondo il New York Post, il processo a carico dell'ex presidente del Fmi, nel giro di due settimane al massimo potrebbe chiudersi: il procuratore di New York, Cyrus Vance, sarebbe pronto infatti a far cadere le accuse di stupro perchè "prive di qualunque fondamento". La cameriera del Sofitel, intanto, promette battaglia e ha annunciato di intentare causa al New York Post e ai cinque  giornalisti che hanno raccontato della doppia vita da squillo, per arrotondare lo stipendio.  La mancanza di prove - Il processo "si basa sul nulla", ha spiegato la fonte al quotidiano. Ophelia, la cameriera del Sofitel che accusa DsK  di tentato stupro, ha perso la sua credibilità. "Tutto quello che dice non può essere credibile", continua la fonte aggiungendo che tra non più di quindici giorni l'intera vicenda sarà definitivamente chiusa, anche se i legali di Strauss Kahn non hanno commentato l'indiscrezione.  Un ennesimo colpo di scena sul caso, questo, che arriva all'indomani della notizia di una nuova denuncia per l'ex numero uno del Fmi. A far tremare DsK, questa volta, è Tristane Banon, giornalista e scrittrice francese, per una tentata violenza sessuale avvenuta nel 2003 durante un'intervista. Lui ha già detto che sporgerà queerela.   I festeggiamenti - L'ex presidente del Fmi, però, non sembra molto turbato dalla notizia: secondo quanto rivela il New York Post, si starebbe già preparando a stappare "fiumi di champagne" per la ritovata libertà. La causa al NYP - Nella querela, Ophelia chiederà danni da determinare al tabloid di Rupert Murdoch, che  sapeva benissimo di scrivere il falso "in un disperato apparente tentativo di rilanciare le vendite, in deciso declino". Dichiarazioni false, dunque, "che "hanno umiliato e ridicolizzato la donna in tutto il mondo descrivendola falsamente come una prostituta o come una donna che vende il suo corpo per denaro e costituiscono diffamazione" nei suoi confronti, spiegano i legali in una nota.

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