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Usa, spettro della bancarotta. Complimenti al fallito Obama

Il crack di Barack: disoccupazione in aumento, niente ripresa. Gli analisti: "Dai dati di giugno nessun segnale positivo"

Giulio Bucchi
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L'occupazione non cresce come dovrebbe, la ripresa tarda ad arrivare e sugli Stati Uniti torna l'incubo della bancarotta. I dati sorprendentemente negativi sulla crescita dei posti di lavoro a giugno (solo 18mila, ben al di sotto degli attesi 125mila) preoccupa analisti, media e politici. Sul banco degli imputati, naturalmente, c'è il presidente Barack Obama. L'inquilino democratico della Casa Bianca, preso atto che di miracoli non è proprio il caso di parlare, è costretto ad appellarsi ai leader americani in una invocazione bipartisan che coinvolge anche i 'nemici' repubblicani: "Non possiamo permetterci il primo default della storia americana: la ripresa è ancora fragile e non produce i posti di lavoro di cui abbiamo bisogno". "Dobbiamo lavorare insieme" sul piano di riduzione del deficit e del debito, avverte Obama. "Ritengo che abbiamo bisogno di un approccio bilanciato. Questo significa tagliare sui programmi interni e su quelli della difesa, affrontare le sfide di programmi quali il Medicare (il programma di assicurazione sanitaria per gli ultra 65enni e coloro che rientrano in alcune categorie) così da rafforzarli e proteggerli per le future generazioni. E significa anche tagliare le spese per gli sgravi fiscali e le deduzioni per i più abbienti". Alle 24 ore italiane di sabato il presidente incontrerà i leader del Congresso: il momento, per gli Usa, rischia di diventare drammatico. Pessimismo e preoccupazione - Che il clima non sia dei migliori lo avvertono in tanti. L'autorevole Washington Post sottolinea come il tasso di disoccupazione sia salito dal 9,1% al 9,2%. Altro che decollo, dunque. Per i 14 milioni di persone senza lavoro si preannunciano ancora mesi difficili. Per Michael Hanson, economista della Bank of America-Merril-Lynch, i dati "sono una doccia fredda sulle aspettative di una rapida ripresa". Medesimo il parere di Peter Newland, economista di Barclay's Capital: anche nei dettagli, il rapporto sulla disoccupazione non presenta "alcuna caratteristica incoraggiante. Occupazione, disoccupazione, ore di lavoro e retribuzioni, tutti i dati sono scoraggianti". I repubblicani si sono scagliati contro Obama facendo notare che la Casa Bianca, nel presentare il pacchetto di stimoli all'economia nel 2009, aveva assicurato che la disoccupazione non avrebbe superato l'8 %. "Il presidente sostiene di avere ereditato una pessima situazione - ha detto Jeb Hensarling, capogruppo repubblicano alla Camera dei Rappresentanti -, glielo concedo, ma il fatto è che lui ha peggiorato la situazione e dopo due anni e mezzo è arrivato il momento per il presidente di rispondere alla seguenta domanda: dove sono i posti di lavoro?".

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