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Soldi a CdB in barba al Lodo: non seppelliranno il Milan

La maxi-multa non uccide l'amore di casa. Barbara: "Mio padre tiene troppo a squadra, farà mercato e sicuramente resterà"

Andrea Tempestini
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Silvio Berlusconi non c'era. Dopo le ben note vicende giudiziarie, la morte del caporal Marchini ha definitivamente convinto il premier a disertare la presentazione del Milan 2010-11. Ma i cinquemila tifosi presenti a Milanello, per il primo allenamento della squadra sotto un acquazzone benaugurante, ripartono con una certezza: "Il presidente mi ha incaricato di dirvi che rimane con entusiasmo: è forte, positivo, determinato e non mollerà", ha esordito Adriano Galliani. Era questa la notizia attesa, la conferma che, almeno per il gioiello di famiglia, il terremoto Mondadori è stata solo una scossa di lieve entità. Lo conferma Barbara Berlusconi, alla sua 'prima' in veste di membro del cda: "L'amore di mio padre è troppo grande, l'impegno della mia famiglia non sarà ridimensionato. Si riparte con lo scudetto cucito sulla maglia e non è una cosa da poco. Non ci poniamo un obiettivo, vogliamo vincere tutto. Siamo attrezzati per competere su tutti i fronti. Ma certo il mio sogno è la Champions League". Vero, il mercato è in apparente stand-by: "Non ci sono tesoretti da spendere, così come non ne hanno gli altri club di vertice italiani", sottolinea l'ad, che però mette in mostra i nuovi arrivi, Mexes, Taiwo, El Shaarawy (suo il primo gol dell'annata: "Mangia petto di pollo e beve acqua: ha testa da atleta", esulta Adriano Galliani) e Paloschi (di ritorno ma forse già in partenza per Novara). Quattro colpi mirati, effettuati anticipando tempi e concorrenti: adesso si può lavorare con calma per mister X. Il grande colpo si farà, probabilmente verso la fine di agosto (ricordate Ibra?) ma indicazioni più precise non ne arrivano: "Ganso (l'agente era ieri a Milano, ndr), Danilo, Hamsik e Montolivo? Inutile parlarne. Pensiamo ad allenarci, il 6 c'è la Supercoppa. Ma ricordo che il mercato chiude al 31 agosto". Nessuna novità su Pastore ("Lascio Palermo solo per una big italiana", ma "non è il Milan", gli fa eco Galliani), né su Cesc Fabregas, ancora in orbita Barça nonostante la maxi spesa per Sanchez, e neppure sul ritorno di Kakà: "È difficile". Di certo ci saranno partenze, la rosa sarà ridotta a 25/26 giocatori, "Cassano resterà", dice Galliani, anche se il barese sembra destinato ad andarsene, perché, sottolinea ancora una volta il mister Max Allegri, "non avrà il posto fisso, come del resto nessun altro". Allegri, come suo solito, non dà modo di capire se senta o meno la pressione del secondo anno, quello che chiede la riconferma. Da tecnico navigato per quanto giovane, esclama che l'unico modo per replicare la stagione passata "è ripartire con le stesse motivazioni e con la voglia che avevamo l'anno scorso. A oggi è difficile dire chi si sia migliorato di più e chi sarà la nostra antagonista - sostiene -. Anche se credo che l'Inter sarà la nostra avversaria principale. Il Napoli si è rinforzato, la Juventus pure e la Roma sta lavorando. Ma noi, visto che siamo i Campioni d'Italia, saremo i favoriti".

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