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Navi private sotto attacco: soldati italiani contro i pirati

Gli armatori possono assumere contractors e militari della Marina. Lo stabilisce l'art. 5 del dl rifinanziamento di missioni estere

Rosa Sirico
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Per difendersi da eventuali incursioni piratesche sarà possibile assoldare militari italiani su navi private. Lo prevede l' articolo 5 del dl sul rifinanziamento delle missioni militari all'estero. Il testo - firmato martedì dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - autorizza il Ministero della Difesa a stipulare con i privati "convenzioni per la protezione" di navi battenti bandiera italiana. Gli armatori privati, quindi, potranno assumere militari della Marina italiana o un servizio di vigilanza. I militari - Via libera dunque ai 'Nuclei militari di protezione' , al personale di altre Forze Armate e al relativo armamento previsto per il servizio. In pratica, al comandante di ciascun nucleo e al  suo personale sono attribuite le funzioni di ufficiale e di agente di polizia giudiziaria. Gli armatori, dal canto loro, provvederanno "al ristoro dei corrispondenti oneri mediante versamenti all'entrata del bilancio dello Stato entro sessanta giorni". La vigilanza privata -  I servizi di vigilanza privata, invece, riguarderanno invece l'impiego di particolari guardie giurate armate, a protezione delle merci e dei valori sulle navi mercantili e sulle navi da pesca battenti bandiera italiana negli spazi marittimi internazionali a rischio pirateria". Un nuovo decreto, che dovrà essere adottato entro sessanta giorni, stabilirà le condizioni e i requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione e il trasporto di armi e delle munizioni da parte delle guardie giurate.

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