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Vendola: "La parola 'compagno'? E' una stronzata..." Rivolta sul web: "Schifo. Ti vendi per piacere a tutti"

Vendola rinnega il termine rosso: "Amici è meglio". Ma su internet i 'fan' si arrabbiano. Morale? Compagno è e compagno resterà

Andrea Tempestini
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"Nel Pci mi dicevano che non si doveva dire 'amico', che bisognava dire 'compagno'. Ho passato tutta la vita a ripetermi questa frase. Ma ora ho capito che era una stronzata, perché è stato un alibi per molti crimini. Io preferisco stare con molti amici, che mi aiutano a crescere". Parola di Nichi Vendola, il rosso che rinnega la parola compagno. La boutade del segretario di Sinistra e Libertà ha scatenato un accesissimo dibattito sul web: la prima considerazione che si può trarre è che i suoi 'fan' su Facebook non siano così contenti. C'è chi punta il dito contro Nichi e lo accusa di essere al centro di un percorso evolutivo tutto "legato alla candidature alle primarie: se ti definisci 'compagno' sei un cattivone e potresti non prendere i voti del Pd". C'è poi chi lo accusa: "Nel tentativo dipiacere un po' a tutti ti stai vendendo pure la pelle, che schifo". Insomma, nostalgia canaglia: i compagni vogliono continuare a chiamarsi compagni. C'è poi chi, sul sito ufficiale di Sinistra e Libertà, sostiene che "recidere le nostre radici" (leggere: rinnegare la parola 'compagno') equivalga al "gesto suicida di un idiota". Infine qualcuno si lancia in una romantica parabola: "La parola 'compagno' dev'essere come il tuo amatissimo orecchino. La testimonianza concreta che, malgrado sia necessario fare dei buoni compromessi per governare, i signori della borghesia la nostra anima non l'avranno mai". Il trionfo della retorica comunista, insomma. La morale? Caro Nichi, compagno sei e compagno dovra restare.

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