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Un altro posto per Carraro, l'uomo chiamato poltrona

L'ex presidente Figc commissario straordinario Fise. Dagli anni Sessanta a Calciopoli, Franco non tramonta mai / ZAZZARONI

Giulio Bucchi
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«È giusto che io non abbia più ruoli operativi nel calcio e nello sport, adesso c'è bisogno di rinnovare la classe dirigente» ammise durante la conferenza stampa di addio. Ma ieri, precedendo di tre giorni il suo ex vice Abete, ha clamorosamente revocato il detto del 2006. Franco Carraro, 72 a dicembre, è stato nominato commissario straordinario della Fisi. Sullo straordinario nulla da eccepire: lo è, e questo nuovo incarico ne è la conferma. Piuttosto, è su quel “commissario” che ci riporta a Montalbano che avrei qualcosa da dire e tra poco dirò. Carraro è straordinario - di più, un fenomeno - perché è riuscito a sopravvivere a tutto e tutti. Anche a Calciopoli del quale era l'indiscusso presidente e al più recente declino di Cesare Geronzi che negli anni più difficili e imbarazzanti è stato il suo ombrellone protettivo. Carraro è il Poltronissimo, e se avete un po' di tempo e tanta voglia e pazienza, ricostruisco la sua collezione di poltrone & sofà chiedendo naturalmente aiuto all'Ansa. La carriera dirigenziale di FC è cominciata nel 1862, pardòn nel 1962: presidente della Federazione sci nautico, ruolo che ha conservato fino al '76. Nel calcio i primi passi li ha mossi come consigliere del Milan, di cui è stato vicepresidente dal '66 al '67 e commissario e poi pres. dal '67 al '71. Dal '66 al '68 è stato membro del Direttivo della Lega Pro; dal '68 al '72 consigliere federale; dal '72 al '74 presidente del Settore Tecnico; dal febbraio '73 vicepresidente della Figc e dal giugno dello stesso anno numero 1 della Lega. È stato anche vicepresidente vicario della Federcalcio dal 10 giugno '75 al primo agosto '76, data della sua elezione alla presidenza, carica che ha tenuto fino al '78. Dal 9 luglio '86 al 29 luglio '87 è stato commissario straordinario della stessa Figc. Alla presidenza della Lega è tornato nel '97 per volontà di Juve (Umberto Agnelli, Giraudo) e Milan (Galliani): veniva da Impregilo, Gruppo Fiat. Dalla Lega a via Allegri il passaggio è risultato fisiologico ancorché osteggiato dai piccoli. Forse mi sono perso (io, lui mai) ma proseguo: presidente del Coni dal '78 al '87, dall'82 è membro del Cio. In politica Carraro è stato Ministro del Turismo e Spettacolo dal luglio '87 al febbraio '90 e sindaco di Roma dal 18 dicembre '89 al 20 aprile '93. Presidente di Mediocredito Centrale, è stato consigliere d'Amministrazione di Capitalia da luglio 2002 a novembre 2003. È stato inoltre presidente del Comitato Organizzatore di Italia '90. In campo calcistico internazionale è stato presidente della Commissione Uefa per il calcio dilettantistico e della Sottocommissione per il calcio pro, consigliere speciale dell'Esecutivo. È stato Coordinatore delle Leghe Europee dal '97 al 2001 e vicepresidente della Commissione Uefa per il calcio professionistico dal '98 al 2001. Dall'80 all'87 è stato presidente dell'Associazione dei Comitati Nazionali Olimpici Europei. Ultimo incarico conosciuto, la presidenza della Federcalcio: con le dimissioni nel 2006 il suo addio allo sport sembrava definitivo. Ma dopo cinque anni, arieccolo. Sposato con Sandra, invidiata animatrice di salotti, e padre di due figli, sciatore con frequentatissimo appartamento a Cortina, Carraro è un fine tessitore e slalomista e insomma un politico da prima, seconda e anche terza repubblica, ma il suo ritorno ( «una scelta condivisa da tutti» ha spiegato il presidente del Coni Petrucci) rappresenta una sconfitta clamorosa per lo sport italiano. Relativamente a Calciopoli e a quel periodo, non darò altri giudizi su Carraro, per due ragioni: la prima, il tribunale ha riconosciuto la sua estraneità ai fatti; la seconda, l'estate è la stagione più indicata per evitare querele e altri fastidi: consiglio di mangiare poca frutta. Dimenticavo, per irregolarità amministrative è stata commissariata anche la Federbridge. L'hanno affidata a Marcello Marchionni: strano, perché con le carte, anche più di tre, Carraro è un autentico fuoriclasse. di Ivan Zazzaroni

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