Il dramma da film di Naomi: dimentica 17 anni in una notte

Giulio Bucchi

Una storia da film, quella di Naomi Jacobs. E infatti diventerà un film. Incredibile, più di ogni altra pellicola già vista. Da Peggy Sue si è sposata a A proposito di Henry. Perché la 34enne Naomi ha perso la memoria ma senza motivo apparente, né per un collasso né per un coma. Semplicemente, una mattina si è svegliata pensando di averne 17 di anni. Dimenticando di avere un figlio e pensando solo agli esami di maturità imminenti. Risveglio choc - La vicenda risale al 2008. La Jacobs, single a Manchester, in Inghilterra, è vittima di un rarissimo caso di amnesia: a causa dello stress, probabilmente, una parte del suo cervello si spegne. Stop, buio, reset. Come formattare un computer e farlo ripartire da un punto di ripristino. Quello della donna inglese è il 1991. Quella mattina si sveglia pensando ad un ragazzo della sua scuola, si alza, va allo specchio: "Mi guardai e vidi una donna con le rughe che mi fissava. Poi questo bambino che poteva avere circa dieci anni apparve all'improvviso e cominciò a chiamarmi mamma. Fu in quel momento che cominciai ad urlare. Non avevo la minima idea di chi fosse, non pensavo che fosse molto più giovane di me e di certo non ricordavo di averlo messo al mondo. Cominciai a singhiozzare in modo incontrollato. Dire che ero pietrificata è dire poco, volevo solo la mia mamma. Non potevo neanche pensare di essere andata a dormire in un secolo e di essermi svegliata in un altro". Lento recupero - Naomi ha perso tutto: 17 anni di vita, la capacità di usare Internet o il telefonino (nel 1991, non li aveva mai incontrati), sa guidare perché ad essere cancellata è stata la parte emotiva del cervello, non quella pratica. Inizia così una via crucis, una lenta e difficilissima riabilitazione. Le danno numeri telefonici di amici e parenti, le mostrano foto delle persone con cui ha vissuto. Soprattutto, Naomi deve imparare a conoscere il presente. "A quindici anni pensavo che a 32 sarei stata una persona importante e avrei conquistato il mondo - ricorda -. Fu scioccante e deludente scoprire che invece ero diventata soltanto una persona con una vita ordinaria, una madre single che abitava con suo figlio in una council house e viveva del sussidio statale". Alla fine, ce l'ha fatta: "All'inizio facevo molta fatica anche solo ad uscire di casa. Ma con l'aiuto di tutta la mia famiglia sono riuscita ad affrontare di nuovo il mondo con le sue sfide".