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A Milano iniezione di fiducia: Piazza Affari schizza del 4,8%

La svolta nella solita giornata da montagne russe con l'apertura di Wall Street. Bene tutte le Europee. Bce, monito sulla crescita

Andrea Tempestini
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Il copione, almeno inizialmente, non cambia: le Borse aprono, rimbalzano, corrono, poi ripiegano, calano e passano in territorio negativo. Quindi un'intera giornata sulle montagne russe. In apertura Piazza Affari saliva di 2,8 punti, per poi ampliare la crescita oltre i 3,5 punti percentuali. Simile il trend sulle altre piazze europee, con Londra che apriva in crescita del 2,28%, Francoforte del 2,89%, Parigi del 3,05% e Amsterdam del 2,42 per cento. Rialzi previsti dagli operatori come però era previsto il consueto calo. Dal crollo al super rimbalzo - Poi, a Milano, il primo calo e quindi un vero crollo: l'eccessiva volatilità ha portato al congelamento di vari istituti, tra cui Intesa e Unicredit. ("La speculazione sulle banche terminerà quando saranno possibili le scalate", leggi il commento di Giuliano Zulin). Erano negativi anche gli altri listini europei. Quindi proseguiva il percorso in altalena, con la leggera risalita a cui ha fatto seguito la buona apertura di Wall Street, che rimbalzava di oltre un punto. Inizialmente i mercati continentali non sembravano riuscire a prendere la scia newyorkese, ma dopo le 16 hanno cominciato a macinare terreno. Così a un'ora dalla chiusura Piazza Affari cresceva di oltre 1,32 punti, una risalita consolidata a mezz'ora dalla campanella finale, quando il paniere principale schizzava di più di quasi 4 punti e l'All Share di soltanto di qualche frazione in meno. Piazza Affari era la lepre in un'Europa dove si registravano, finalmente, una sfilza di segni positivi. A fine seduta, finalmente, un cospicuo segno 'più': l'Ftse Mib ha preso il 4,80% mentre l'All Share il 4,42: Milano maglia rosa d'Europa. I bancari e l'Europa - Nel dettaglio, tra i bancari che hanno tirato la volata, Unicredit ha guadagnato il 3,41%, Intesa Sanpaolo +6,71%, Banco Popolare +4,42%, Popolare Milano +10,08%, Mps +3,91%, Mediobanca +3,15%, Ubi Banca +3,53%. Buona la seduta anche dei titoli assicurativi: Fonsai +5,7%, Milano Assicurazioni +1,09%, Generali +3,84%, Unipol +2,81%. Fra gli industriali spiccano i titoli del Lingotto: Fiat ha guadagnato il 3,85%, Fiat Industrial +5,42%, Exor +4,57%. Bene anche Pirelli (+6,97%), Telecom italia +4,8%, Autogrill +2,71%, Stmicroeletronics +10,22 per cento. Chiusure positive anche per tutte le altre piazze europee. A Francoforte il Dax ha chiuso in progresso del 3,28%, mentre a Londra l'indice principale ha guadagnatoil 3,11 per cento. Balzo per Parigi (+2,89%), in spolvero anche Amsterdam (+1,99%), Madrid (+3,60%) e Lisbona (+1,72%). In controtendenza soltanto Atene che ha archiviato la seduta in calo di 0,59 punti percentuali. Titoli di Stato - Per quel che riguarda il differenziale dei titoli di Stato rispetto al Bund tedesco, dopo l'asta di mercoledì per i titoli italiani proseguono giornate decisamente più tranquille rispetto a quelle borsistiche. In avvio dei mercati lo spread Btp-Bund era stabile intorno ai 280 punti, mentre quello dei Bonos spagnoli era a 278 e, infine, per i titoli francesi la forbice si attestava a 87 punti. Successivamente la forbice si è ancora assottigliata, scendendo sotto i 270 punti. Il bollettino della Bce - Notizie e parole meno incoraggianti, invece, sono arrivate nel bollettino mensile della Banca centrale europea, che riportava le dichiarazioni del presidente Jean-Claude Trichet della scorsa domenica circa lo stato di salute di Italia e Spagna. Dopo aver annunciato che il consiglio direttivo dell'Eurotower ha "accolto con favore" le misure annunciate dai due Paesi, si torna a chiedere "un'attuazione decisa e celere di queste misure da parte di entrambi i governi". Poi le considerazioni sulla crescita: "Dopo la vigorosa espansione" registrata nel primo trimestre, per l'area euro "i dati recenti indicano un'attenuazione della crescita, e per il prossimo futuro ci si attende il protrarsi di una crescita conteuta". Quindi una bacchetta riservata al nostro Paese: "In tutti i Paesi, ad eccezione dell'Italia - sottolinea lo studio - le esportazioni si sono riportate su livelli pari o prossimi a quelli massimi rilevati prima della recessione". Borse asiatiche - Prima del suono della campanella che ha segnato l'inizio delle contrattazioni la chisura delle Borse asiatiche, che hanno vissuto, alla stregua di quelle continentali, una giornata all'insegna della volatilità. Tutti gli indici hanno chiuso in territorio negativo, riuscendo comunque a limitare i danni (per esempio, l'indice Nikkei di Tokyo ha lasciato lo 0,63%). La bufera che ha investito i mercati del mondo occidentale ha così solo sfiorato le principale Borse di Asia e Pacifico.

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