Il piano anti-crisi di Tremonti: "Rigore e tasse sulle rendite"

Andrea Tempestini

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in audizione davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Camera e Senato -  presenti tutti i 'big' dei partiti - ha esordito parlando di "eterogenesi dei fini", per poi cominciare a illustrare le misure anticrisi decise dal governo. L'impegno per fermare la crisi, ha spiegato, si divide in due parti: da una parte la proposta di pareggio di bilancio inserita in Costituzione, nell'articolo 81. Dall'altra la scelta di anticipo del pareggio in bilancio. "La modifica dell'articolo 81 - ha spiegato - non costituisce un caso di successo" e va cambiato proprio perché "trova difficoltà a funzionare". Il pareggio di bilancio in Costituzione, ha continuato il titolare di via XX Settembre, "segna la fine di un'epoca nella quale l'Occidente poteva piazzare titoli ai valori che voleva": la situazione attuale costringe il governo "a scelte di maggior rigore". (Leggi le reazioni dell'arco parlamentare all'intervento di Tremonti). Leggi tutti le proposte avanzate da Tremonti nel corso dell'audizione Tasse e liberalizzazioni - Poi Tremonti ha continuato spingendo sulla necessità di "intervenire con forza su liberalizzazioni, servizi pubblici e professioni. Dobbiamo fare una manovra molto forte su quest'anno e il prossimo - ha poi spiegato - e le scelte di dettaglio sono ancora in corso". Di sicuro "le ipotesi sono quelle di non toccare i titoli di Stato, di ridurre dal 27 al 20% i depositi bancari e postali e di aumentare al 20 dall'attuale 12,5% le tassazioni sugli altri titoli. Su questo c'è grande disponibilità del governo". Tremonti è poi entrato nel dettaglio dei contenuti della 'famosa' lettera spedita all'Italia dalla Banca centrale europea, richiesti a gran voce da partiti e parti sociali. "Nella missiva ci sono anche suggerimenti che riguardano le pensioni di anzianità, le donne nel settore privato e - ha puntualizzato il 'Superministro' - si formula anche l'ipotesi di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Anche questo, però, non è detto che debba essere oggetto dell'attività del governo italiano". ("Il Paese rischia di fallire, ma tra veti e risse è sempre la solita Italia", leggi il commento di Fausto Carioti). Sul mercato del lavoro - Per quel che rigaurda il mercato del lavoro, spunta l'ipotesi di "una spinta alla contrattazione a livello aziendale, con il superamento - spiega il ministro dell'Economia - del sistema centrale rigido", ma anche con "il licenziamento compensato con meccanismi di assicurazione più felici". Poi Tremonti chiede che si eviti "l'abuso di contratti a tempo determinato". Quindi un accenno ai costi della politica: "Dobbiamo intervenire perché ci sono degli eccessi". "Un incontro costruttivo" - In serata il ministro Tremonti, all'uscita di Palazzo Giustiniani, commenta con toni distensivi l'audizione da lui tenuta in Parlamento: "Un incontro positivo e costruttivo pur nella dialettica di una sede parlamentare così vasta. Un contributo sicuramente importante in vista del difficile lavoro che ci aspetta per la discussione del prossimo provvedimento predisposto nell'interesse del Paese". Poi si dice soddisfatto del confronto con l'opposizione: "Sono sicuro che ci saranno altre occasioni di discussione con il contributo determinante dell'opposizione".