Cerca
Logo
Cerca
+

'Soffiata' di Obama su Osama per tirare corsa alla rielezione

Per il repubblicano King, Barack ha rivelato alla regista Kathryn Bigelow particolari per il film. Così sembra un eroe e prende voti

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Il Presidente della Commissione per la Sicurezza interna della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, il repubblicano Peter King, punta il dito contro il presidente Barack Obama. L'accusa è grave: quella di aver deliberatamente passato informazioni segrete sull'uccisione di Osama bin Laden alla regista Kathryn Bigelow, che si sta cimentando in un film sulla morte del terrorista. L'uscita del lungometraggio è prevista per il mese precedente alle elezioni del 2012 e, secondo King, la 'soffiata' sarebbe funzionale in vista del traguardo sempre più scricchiolante della rielezione del democratico. Casa Bianca: "Ridicolo" - L'assassinio di bin Laden, da parte di un'uità speciale dei Navy Seal, è stato uno dei maggiori successi raggiunti dal presidente afroamericano che ora, al contrario, si trova in pieno affanno nel gestire la gravissima crisi economico-finanziaria. I repubblicani tuonano, e non vogliono che Obama tragga in nessun modo beneficio per la campagna elettorale dal film della Bigelow. La Casa Bianca, tramite il portavoce Jay Carney, ha definito le affermazioni del senatore King "ridicole", e ha spiegato che "quando qualcuno lavora ad articoli, libri, documentari o film che coinvolgono il Presidente, chiede di parlare con funzionari dell'amministrazione, e noi facciamo del nostro meglio per garantire che i fatti siano corretti". La replica della Bigelow - E' poi voluta scendere in campo anche la Bigelow, che ha risposto alle accuse con un comunicato diffuso agli organi di stampa, in cui spiegava - come è vero - che il film era in cantiere da diversi anni (anzi, originariamente si sarebbe dovuto concludere con la non-cattura del Re del Terrore, ma poi il blitz di Abbottabad ha cambiato le carte in tavola), La regista ha poi detto: "L'uccisione di bin Laden è un trionfo americano, non di una sola parte del Paese, ed è sbagliato sostenere che il nostro film rappresenti in altra maniera questa enorme vittoria".

Dai blog