Otto nuove lettere di Misseri: "Sono io il vero colpevole"

Costanza Signorelli

Sarebbero otto le lettere che Michele Misseri avrebbe inviato alla figlia Sabrina e alla moglie Cosima. Missive in cui lo zio di Sarah Scazzi si assume, per l'ennesima volta, la responsabilità dell'omicidio della nipote, scagionando così le due donne. Michele è un fiume in piena. Dal giorno in cui non è più riuscito a trattenere le sue verità e ha scelto di parlare, non c'è stato alcun freno in grado di bloccare le sue dichiarazioni. Parole, però, che invece di aiutare a ricostruire la storia della morte di Sarah, sono la manifestazione di una personalità disturbata e attraversa dall'angoscia. Le missive sono state lette dalle destinatarie che non hanno però potuto consegnarle ai rispettivi legali, come spiega La Gazzetta del Mezzogiorno. I legali di Sabrina - L'avvocato Nicola Marseglia, che con il professor Franco Coppi difende Sabrina Misseri, spiega di non conoscere il contenuto del provvedimento che impedisca loro di avere queste lettere. Marseglia ritiene che il diritto alla difesa della sua assistita sia già stato eccessivamente compromesso e si dice deciso a chiedere al gup Pompeo Carriere, dinanzi al quale il prossimo 29 agosto si svolgerà l'udienza preliminare, e alla stessa Procura di acquisire formalmente quelle missive. Troppe verità, nessuna verità - Rimangono comunque seri dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato da Misseri, e quindi sull'incidenza di queste ultime lettere all'interno dell'impianto accusatorio. Del resto le prime lettere di zio Michele, che risalgono al dicembre scorso, furono giudicate dall'accusa e dagli stessi giudici della cautela un vero e proprio rafforzativo del quadro indiziario. Anche se Misseri sosteneva, in quelle tre missive, l'innocenza della figlia, i magistrati le giudicarono unicamente come frutto del grande desiderio dell'uomo di scusarsi e giustificarsi agli occhi dei familiari per la pesante verità raccontata. "Lo scenario nel quale è maturato l'omicidio di Sarah Scazzi è assolutamente indipendente dalle dichiarazioni di Michele Misseri, le cui accuse contro la figlia trovano in esso pieno riscontro": forse queste parole, più volte pronunciate dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto Mariano Buccoliero possono dare un'idea più precisa circa l'interpretazione di questi ultimi scritti.