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Caldo africano in tutta Italia Messina, record con 43 gradi

Diciotto città sotto l'ondata di calore. Previsti picchi di temperatura per tutta la settimana. Attenzione a bambini, anziani e malati

Costanza Signorelli
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Senza tregua il clima africano sull'Italia. Resta alto l'allarme della Protezione civile che segnala ben 18 città sotto l'ondata di calore (definizione che indica il persistere di forte caldo e umidità per tre o più giorni consecutivi). Secondo il bollettino odierno è Messina la città in cui si registra il record della temperatura, 43 gradi. A seguire Torino con 40 poi  Bolzano, Bologna, Brescia (38 gradi), Campobasso, Firenze (39), Frosinone (39), Latina (38), Milano, Napoli (38), Perugia, Rieti, Roma (38), Trieste (38), Verona (38), Venezia e Viterbo. In questi casi, spiega la Protezione civile, è necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio: bambini, anziani e persone affette da patologie respiratorie e cardiovascolari. Caldo tutta la settimana - Le previsioni meteo indicano che l'esteso anticiclone permarrà anche nei prossimi giorni sull'Italia determinando condizioni di afa con temperature più elevate delle medie stagionali. Il livello di allarme si estenderà anche in altre città come Venezia e Viterbo, dove sono previste temperature da record. Prevenzione e alimentazione - "Per difendersi dal ritorno del grande caldo è importante bere e mangiare molta frutta che aiuta a prevenire il rischio di colpi di calore che potrebbero creare problemi alla salute della popolazione più sensibile come anziani e bambini". Questi, secondo la Coldiretti, alcuni accorgimenti per contrastare gli effetti negativi del caldo.  Sulla base dei dati elaborati dal Censis e diffusi da Coldiretti, infatti, la temperatura di questi giorni sta influenzando fortemente le abitudini alimentari. Sarebbero infatti 20,3 milioni gli italiani che si difendono dal caldo mangiando sempre, sia a pranzo che a cena, la frutta fresca che è il cibo consumato con maggiore frequenza a tavola, battendo addirittura il pane (17 milioni), la verdura (4,7 milioni) e la pasta (2,1 milioni).

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