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Pisapia archivia la 'spectre': restano le sue prese in giro

Poteri forti contro pensiero debole. Dopo la piroetta di Giuliano restano soltanto i suoi proclama: l'importante è farsi sentire

Andrea Tempestini
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Poteri forti contro pensiero debole. La cattivissima Spectre all'attacco di un  sindaco tanto “gentile” nei modi quanto evanescente nelle scelte e nei programmi.  Dopo aver evocato un'imprecisata ma potentissima centrale “occulta” che “trama  nell'ombra” per rovesciare “la novità politica” di Milano, Pisapia ne prende le distanze, chiede scusa e dice che la piovra su Palazzo Marino non esiste, si tratta di immaginazione mediatica frutto di un banale malinteso. C'era da aspettarselo: il mite avvocato non si scompone né si smentisce mai.   Puoi prenderlo a schiaffi, suonarlo come una campana o tiragli martellate ma  lui è come Ercolino sempre-in-piedi: cortese e sorridente, pronto a riconoscere  gli errori non fatti e porgere l'altra guancia. Soprattutto se in cambio gli  offrono la prima pagina del Corriere.  Il giornalone di via Solferino lo attacca sulle tasse e lo accusa di  nascondere la realtà sotto il tappeto delle cose inutili e fru-fru (tipo la  pagliacciata della Gay Parade e il finto dibattito sul trasferimento del Quarto  Stato)? Niente paura, Pisapia è un muro di gomma. Incassa e rimbalza, corregge, precisa e  travisa: tutto è buono per i buoni, per rinfrescare il  look  di sindaco piacione e arancione. Non risponde alle critiche, in compenso   prende per i fondelli. La stangata sui biglietti di bus e metro? Vera, ma per i  lavoratori c'è sempre l'abbonamento: paghi due e prendi tre. L'addizionale  Irpef? Ok, una mazzolata sulle famiglie ma è cosa nuova che prima non c'era. E  l'Expo? Merito di Moratti e Formigoni però va bene così: l'importante non è  vincere ma partecipare. E i “poteri forti”? Via, si scherzava, soltanto una  pirlata dal sen uscita. D'ora in poi, sguardo dritto e petto in fuori: e  che  Dio ce la mandi buona.  L'importante è esserci e Pisapia c'è. Sui media, innanzitutto.  Un diluvio di belle parole,  bravi pensieri e buone intenzioni, Tutti ancora sulla carta,  però. E, visto come sono andate le cose  in questi mesi, è già una fortuna. di Luigi Santambrogio

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