Bossi si fa male, sbando Lega Calderoli si prende la scena

Andrea Tempestini

Umberto Bossi cade, si frattura un gomito e rischia di uscire di scena nel momento più delicato per l'Italia e per la Lega, quello della discussione e dell'approvazione della delicatissima manovra-bis. A colmare il vuoto temporaneo lasciato dal Senatùr ci ha provato subito il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, che dal palco del Meeting di Rimini ha provato a dettare la linea al governo su pensioni, patrimoniale, contributo di solidarietà e abolizione delle Province (l'idea di poter risparmiare 10 miliardi di euro è stato definito "una castroneria"). Non c'è che dire, per Bossi è un periodaccio. La base non è contenta: protesta per i tagli agli Enti locali messi nero su bianco in manovra. Il Senatùr, giorni fa, è stato costretto ad annullare un comizio che avrebbe dovuto tenere davanti ai 'suoi'. Impensabile, fino a una manciata di mesi fa. Bossi è le Lega e la Lega è Bossi: impossibile che i due elementi cozzino l'un l'altro. Il Senatùr freme anche per le pensioni, su cui potrebbe abbattersi l'accetta del pacchetto anti-crisi. Bossi non retrocede, ma sa bene che in un momento difficile come questo tirare troppo la corda potrebbe essere pericolosissimo. Negli ultimi giorni, poi, gli insulti a Renato Brunetta, "il Nano di Venezia" che ha la caratteristica di "rompere i c...". Spesso le boutade del leader Verde passano inosservate. Ci si è piuttosto abituati. Ma stavolta no. Una selva di critiche si è abbattuta sul segretario del Carroccio, costretto a delle inusuali scuse. Per rianimare un po' la base, sempre più vicina a Roberto Maroni, il Senatùr poi è tornato a cavalcare la secessione: "La Padania si prepari, perché l'Italia sta andando a fondo". Non ha avuto nemmeno il tempo di finire il discorso ed è arrivata la reprimenda. "Caro amico Umberto, questa volta ti sbagli. L'Italia esiste ed esisterà sempre". Firmato, Silvio Berlusconi. Ma la cattiva stella del Senatùr sembra seguirlo come la tragicomica nuvoletta di Fantozzi. Per essere ostentatamente retorici e banali si potrebbe affermare che "quando piove, piove sul bagnato". Probabilmente quando Bossi giovedì mattina si è alzato dal letto, aveva per la testa il ronzio i brutti pensieri che stanno tormentando le sue ultime settimane politiche. E' un attimo. Pensi alla manovra, alla quotidiana lotta barricadera ma non a dove metti i piedi. Così il Senatùr scivola e si frattura un gomito. Nella sua roccaforte, nel rifugio preferito: la casa di Gemonio. Nelle prime ore del mattino è stato trasportato all'ospedale di Cittiglio. Quindi il gesso. Ai sanitari ha raccontato, con disappunto, di essere caduto dal letto. Quindi il ritorno alla casa di Gemonio: anche lei sembra avergli voltato le spalle. E nei giorni caldi della manovra, l'assenza forzata del Senatùr dai tavoli ai quali la politica tratta, potrebbe indebolire le posizioni del Carroccio: il Pdl potrebbe decidere di accelerare sui punti più osteggiati dalla Lega (vedi: pensioni). Il leader del Carroccio, reduce dal tormentato e impegnativo tour in Trentino, Val Camonica e Cadore, aveva in programma di trascorrere il fine settimana in Liguria, dove avrebbe anche incontrato la sua base nel comizio alla Festa provinciale del Tigullio, a Leivi. Avrebbe anche dovuto assistere alla tradizionale immersione nelle acque di San Fruttuoso di Camogli, mentre per sabato aveva in programma un altro comizio a Diano Marina. Niente da fare. La frattura alla spalle cancella tutti gli impegni. Il Senatùr il prossimo 19 settembre compirà 70 anni. Probabilmente li dovrà festeggiare ingessato. Coraggio Umberto, la cattiva stella, come la nuvoletta di Fantozzi, se ne andrà.