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Sciopero, Camusso non molla: "Andremo in piazza lo stesso"

Secondo il segretario generale della Cgil: "Le ragioni ci sono ancora tutte e rafforzate". Cisl e Uil: "Si tratta di una decisione dannosa"

Costanza Signorelli
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"Nessuno pensi di fare il grillo parlante e dire che non ci sono più le ragioni per lo sciopero. Ci sono tutte e rafforzate". Così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, interviene all'attivo del sindacato torinese. Parole che rivolge in particolare ai leader sindacali, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Cisl e Uil, infatti, in relazione alle modifiche odierne della manovra sul tema pensionistico, hanno ritenuto doveroso abbandonare l'idea di uno sciopero generale "peraltro già discutibile e dannoso per la situazione economica del paese in questo momento". Ma la Camusso non molla la presa: "Le ragioni dello sciopero c'erano già prima della norma sulle pensioni. Le ragioni sono nell'iniquità che rimane. Fossi in Cisl e Uil - ha aggiunto - aspetterei a cantare vittoria nell'attesa di vedere i provvedimenti successivi. Se si conferma che si ritira quel provvedimento, questo è comunque figlio della mobilitazione della Cgil". Soddisfazione di Cisl e Uil - Mentre la Camusso sembra non vedere ragioni e si incancrenisce sullo sciopero del 6 settembre, i leader sindacali di Cisl e Uil si dicono soddifatti perchè "il Governo ha ascoltato le nostre ragioni e ha cancellato quell'assurda norma sulle pensioni - commenta Angeletti-.Siamo riusciti a convincere senza costringere i lavoratori a perdere soldi con astensioni dal lavoro di dubbia efficacia. Ora la nostra mobilitazione prosegue, a partire dal presidio di domani davanti al Senato, per ottenere ulteriori miglioramenti della manovra". Secondo Cisl e Uil infatti con "lo stralcio delle norme sulle pensioni ottenuto grazie alla pressione in queste ore- dice Bonanni - scompare l'assist per fare uno sciopero generale. Mi dispiace per la Camusso".

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