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De Magistris fa shopping al Lido Giggino a caccia di registi rossi

Il sindaco visita il Festival del Cinema mentre a Mestre la Cgil sciopera. E intanto arruola artisti per girare un film su Napoli

Veneziani Gianluca
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Gli altri scioperano e scendono in piazza. Lui, dopo averli aizzati, se ne va tranquillamente al cinema. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris era fra i più convinti sostenitori della mobilitazione generale di ieri voluta dalla Cgil. Solo che non ha sfilato per le strade della sua città (ci ha mandato il vice) bensì si è presentato alla Mostra del cinema per godersi un po' la luce dei riflettori. Incurante del fatto che Venezia gli abbia appena soffiato da sotto il naso le tappe della Coppa America che già pregustava di organizzare («Spero che se ne possano fare due da noi e due in Laguna», ha abbozzato ieri). Dunque eccolo, Giggino, sfilare impettito verso la sala Darsena del Lido, con suo fratello che si scapicollava per scattargli una foto in più. Dietro, un codazzo di sostenitori e la delegazione del film Là-bas di Guido Lombardi sugli immigrati di Castel Volturno. Eccolo presentarsi, con quasi un'ora di ritardo, alla conferenza stampa dello spazio Cinecittà per raccontare gli ambiziosi progetti napoletani in campo cinematografaro. Intanto, a Mestre, i suoi compagni marciavano in segno di protesta, ma lui se ne fregava e seguitava a farsi gli affaracci suoi. «Sono molto contento di essere qui oggi», esordiva, dimentico che non avrebbe dovuto esserci. Un vero crumiro. In compenso, come i grandi leader in disarmo, si affanna a procacciare panem et circenses per i suoi cittadini. Annuncia che il primo ottobre partirà il progetto “Venezia a Napoli”, che prevede la proiezione di alcuni film in anteprima in varie sale del capoluogo campano. «Forse verrà Ermanno Olmi», spiega, «e stiamo lavorando per organizzare una giornata con Marco Bellocchio». In prima fila è seduto il mitologico regista Citto Maselli, e De Magistris lo invita subito a pigliarsi una poltrona nella sua kermesse. Tra le altre idee c'è quella di pubblicare un bando di concorso per registi onde realizzare un documentario su Napoli utilizzando i materiali dell'Istituto Luce. «Abbiamo ottenuto il contributo del Ministero dei Beni culturali», gioisce Giggi. Ci mancava solo che dovessero pagargliene una fetta i contribuenti… Ma il sindaco arancione è raggiante, è troppo felice di essere al Lido attorniato dai fotografi. Saluta il cineasta Abel Ferrara, capitato alla conferenza stampa per rendere omaggio al nuovo idolo della sinistra. Forse la mossa gliel'hanno suggerita i 99 Posse, gruppo rap ultracomunista partenopeo di cui Ferrara sta girando il nuovo video. Appena la conferenza finisce, il corteo circense intorno alla star De Magistris si muove compatto verso la proiezione di Là-bas. C'è tutto il cast in gran spolvero, lo stesso che il giorno prima era arrivato all'Hotel Excelsior a bordo di un gommone, nel nobile intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla dura vita dei clandestini. Il crumiro Luigi si guarda il film. Nel pomeriggio lo aspetta un incontro con il sindaco di Venezia Orsoni, forse per pietire uno strapuntino di Coppa America a Napoli: se non una regata, che gli dessero almeno una Duna o una Croma. Va bene anche una 127, se proprio non c'è altro. Gran finale in serata. È prevista la sua partecipazione a un altro festival, organizzato a Vicenza dal comitato No Dal Molin. Prima gli elegantoni della Laguna, poi i no global vicentini. Ma la commedia resta la stessa, poiché Gigi è in scaletta nel dibattito “Riciclando s'impara: rifiutiamoci di rendere le città una pattumiera”, che secondo gli organizzatori dovrebbe discutere lo spinoso tema «dello spreco di risorse e della devastazione ambientale legata al nostro sistema di produzione e ai nostri stili di vita». Con tutti i rifiuti che ci sono a casa sua, De Magistris avrà di che parlare per ore. Ci sarebbe pure parecchio materiale (biodegradabile) per un documentario da presentare l'anno prossimo alla Mostra. L'agio con cui il sindaco campano si muove nel torrido clima lagunare non stupisce. Nei giorni scorsi pare che De Magistris abbia espresso l'intenzione di rivolgersi al caudillo sudamericano Hugo Chavez per ottenere carburante a prezzo ribassato. Proprio Chavez, due anni fa, sfilò assieme a Oliver Stone sul tappeto rosso della Mostra, accecato dai flash e sorridente con i suoi fan di ultrasinistra. Ora che Hugo sta male, si devono accontentare di Giggi, ma la passerella de sinistra si fa lo stesso. Contando che oggi al Lido è previsto l'arrivo del governatore pugliese Nichi Vendola, la distanza tra Venezia e Venezuela è sempre più breve.   di Francesco Borgonovo

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