Caccia al fantasma del Raìs Gheddafi nel Sud della Libia?

Andrea Tempestini

Muammar Gheddafi resta introvabile ma le ultime tracce portano nel sud della Libia, mentre la Nato stringe la morsa su Sirte, città natale del colonnello e uno degli ultimi bastioni dei lealisti. Secondo la tv Arrai, l'emittente vicina al regime che trasmette dalla Siria ed è l'unica ad avere ancora contatti con il rais e i suoi familiari, Gheddafi e suo figlio Seif al-islam "sono ancora in Libia e il loro morale è alto". A sostenerlo è il propietario della tv, Mishan al-Juburi, un ex parlamentare iracheno accusato di corruzione e ricercato nel suo Paese. "Spesso mi contatta lui" - "Vi posso dire che ho parlato con Gheddafi molto di recente. E’ in Libia, il suo morale è molto alto, si sente forte, non ha paura e sarà felice di morire combattendo gli invasori", ha spiegato al-Juburi. Suo figlio Seif al-Islam "è nello stesso stato d’animo", ha aggiunto l'uomo, 54 anni. "Quando devo parlare con lui gli invio un messaggio, o è lo stesso Gheddafi a contattarmi quando ha qualcosa da dire", ha rivelato. A parte l’attendibilità delle informazioni, restano le parole del capo del Pentagono Leon Panetta, che ieri ha ammesso di sapere solo che Gheddafi è in fuga, ma di ignorare dove si possa trovare. Maggiori informazioni su Gheddafi sono forse in possesso del Consiglio nazionale transitorio (Cnt). I bombardamenti Nato - Il rais è stato avvistato l’ultima volta sabato scorso, in un convoglio diretto nella regione meridionale di Ghwat, nel deserto, e intenderebbe fuggire in Ciad o Niger, secondo Hisham Buhagiar, il coordinatore delle ricerche. "Credo che Gheddafi abbia lasciato Bani Walid", ha riferito. Ghwat si trova 300 chilometri a nord della frontiera con il Niger. La Nato ha bombardato pesantemente Sirte e gli ultimi raid, ha riferito l’Alleanza, hanno consentito di distruggere sei blindati e una decina di veicoli da combattimento delle forze del colonnello, oltre a diverse postazioni utilizzate dall’artiglieria. Raid aerei sono stati effettuati anche su Sebha, altra località ancora in mano ai lealisti, dove è stata distrutta una installazione di missili terra-aria. Gli aerei dell’Alleanza hanno infine distrutto tre radar e tre batterie antiaeree a Hun e altre otto a Waddan.   Centro di tortura - Intanto un centro di tortura dei lealisti è stato scoperto a al-Khums, una città portuale situata un centinaio di chilometri a est di Tripoli, e nei cui pressi si estendono le rovine di Leptis Magna. Proprio le rovine romane e altri siti archeologici sono oggetto di ispezioni per verificare i danni causati dalla guerra al patrimonio culturale del Paese, che sembrano contenuti. Dalle prime ricognizioni, tre dei cinque siti principali, Sabratha, Leptis Magna e Cirene, dovrebbero essere rimasti essenzialmente intatti e potrebbero riaprire presto al pubblico.