11/9, la foto della polemica. Tranquilli, come gli italiani / Facci

Andrea Tempestini

La foto, l’11 settembre 2001, è stata scattata a New York dall’altra parte dell’East River, a una decina di chilometri dalle torri che bruciano. Si vede un tranquillo gruppo di persone assolutamente rilassate e serene, sedute in riva al fiume, sotto il sole, vicino a un ristorante, mentre si fanno soavemente gli affari propri con la nuvola di fumo sullo sfondo. Rimasta nascosta per anni, quell'immagine è stata resa pubblica suscitando tutte le polemiche che all'epoca si vollero evitare: dimostra l’incapacità degli americani di imparare dalla tragedia, no, dimostra la capacità umana di rimanere insensibili, no, dimostra la volontà di voltar pagina velocemente, no, dimostra che tutto è come prima, macché, dimostra che una foto può essere menzognera e infedele. Gli americani vanno matti per queste discussioni, e tutto sommato, data la ricorrenza, è comprensibile.  Da noi, invece, certe discussioni sono già morte da un pezzo: si parla solo della crisi o delle nuvole di fumo delle intercettazioni. Sarà per questo che quella foto, vista ora, mi ha suggerito altro: qualcosa di più leggero e più terribile al tempo stesso. Quel tranquillo gruppo di persone, nella mia visione, sono gli italiani, convinti che nulla cambierà davvero. Stanno guardando distrattamente, da lontano, il loro Paese che brucia. Ma certo non crollerà, che diamine.