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Belpietro intervista il premier "Non scappo dalle toghe"

Berlusconi a La Telefonata smonta i teoremi della sinistra: "A Bruxelles per spiegare le misure. Tarantini? Aiutai una persona"

Andrea Tempestini
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Silvio Berlusconi smonta i teoremi della sinistra e della stampa progressista. "Non scappo dai pm, vado a spiegare la manovra a Bruxelles". Così il premier al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ne La Telefonata di Mattino 5. La domanda era sulla decisione di non rispondere ai pm di Milano che lo volevano sentire come persona informata sui fatti sull'inchiesta di Napoli, in cui il Cavaliere figura come parte lesa per i presunti tentativi di estorsione da parte dell'imprenditore Giampaolo Tarantini e del faccendiere Valter Lavitola. "Non ho alcun timore" - Dopo l'annuncio dell'incontro di martedì a Bruxelles con Barroso, preceduto da un summit con Van Rompuy, si era scatenato il finimondo: "Il presidente del Consiglio scappa dai giudici". Peccato che la tempesta economica, come dimostra anche l'apertura dei mercati di lunedì, non accenni a finire. Il coordinamento con l'Europa è essenziale e imprescindibile". Il premier ha anche aggiunto di non avere "alcun timore" a incontrare i magistrati che indagano sul caso Tarantini, e ha poi confermato di avevr aiutato "una famiglia con figli piccoli, con un'altra famiglia a carico, passata dall'agiatezza alla miseria" anche "per l'intervento dei magistrati". "Manovra entro mercoledì" - "Grazie al comportamento di opposizioni e giornali - ha proseguito Berlusconi intervistato da Belpietro -, intorno alla manovra si è creata molta confusione. Si è posta la necessità di confortare interlocutori europei. Per questo ho cercato di avere appuntamento con loro e ho ritenuto che fosse urgente recarmi a Bruxelles per spiegare la nostra volontà di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013". Poi sulle voci circa un possibile nuovo ritocco al testo del pacchetto anti-crisi, Berlusconi chiude: "Non c'è spazio. Non credo. Io credo che questa manovra verrà varata entro mercoledì e che sia la manovra giusta. Per la prima volta in 135 anni a questa parte manterremo i saldi in pareggio". "Il Pdl è un cantiere aperto" - Berlusconi si è poi soffermato sulla situazione del Pdl. "Il nostro partito - ha detto - in questo  momento è un grande cantiere aperto.  Dopo tre anni di vita e i grandi successi elettorali vogliamo dotarlo di regole nuove in grado  di farlo diventare  una casa aperta a tutti i moderati". Ciò non comporterà, tuttavia, secondo il presidente del Consiglio, un cambio alla guida del partito, in vista dell'appuntamento congressuale.  "Non penso  - ha aggiunto - che sia opportuno modificare  l'assetto di vertice con Alfano segretario politico affiancato dai tre  coordinatori". "Superare il bicameralismo" - Il Cavaliere è poi tornato a sottolineare la necessità di riformare le istituzioni, in modo da rafforzare i poteri del presidente del Consiglio. Berlusconi ricorda che "abbiamo varato la riforma dell'architettura istituzionale dello Stato per dare al presidente del Consiglio gli stessi poteri dei suoi colleghi europei, senza i quali - ricorda - non può assolutamente continuare. Lo abbiamo fatto per superare il bicameralismo e ridurre a meno della metà il tempo per l'approvazione delle leggi".

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