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Perversi e morbosi. 'Shibari': diventa un argomento cool

Soter Mulè oggi interrogato. Dopo la morte di Paola Caputo è già un'icona del male. E tutti sanno cos'è il bondage

Veneziani Gianluca
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Verrà interrogato oggi dagli inquierenti Soter Mulè, il 42enne ingegnere romano, esperto di shibari e indagato perla morte di Paola Caputo, durante una notte di pratiche sessuali estreme alla periferia nord di Roma: l'uomo è attualmente indigato per omicidio preterintenzionale. La notizia ha fatto subito il giro del web e si è guadagnata paginone sui giornali. Perversi- Da un lato schiere di giornalisti si sono piombate sulla vicenda, sviscerandone gli aspetti più morbosi, i risvolti sadico-sessuali, le pratiche estreme, dando voce a coloro che praticano shibari, ritenendolo una pratica normale, un modo di diverso di conoscersi e di approfondire il rapporto di coppia. I Perversi hanno così avuto il loro bello spazio, risultando affascinanti, quasi appetibili, di sicuro incuriosendo i deboli e i libertini e solleticando istinti rimossi nelle coscienze, quasi tirando fuori il lato oscuro dell'anima nei benpensanti. Il mostro affscinante- Dall'altro lato, c'è l'esercito di Morbosi che si appassionano al tema, che auspicano Vite in diretta e arene ad hoc sul caso, argomentazioni, approfondimenti, speciali tg e, naturalmente, plastici di Bruno Vespa. La morte e il sesso fanno sempre audience, soprattutto se le due cose si combinano, in un intreccio perverso. Così,  dove Eros e Thanatos giocano a inseguirsi, dove Amore (estremo) e Morte diventano fratelli, le orecchie si drizzano, gli occhi strabuzzano, le menti si attivano. Ne vogliamo sapere di più, vogliamo indagare com'è andata, chi è lui, questo nuovo mostro, l'ingegnere-fotografo-perverso, che a breve magari diventerà un'icona del male, come zio Misseri e Parolisi, e qualcuna gli manderà pure lettere d'amore in carcere dicendo che vuole provare pure lei, insieme a lui, cos'è questo shibari. Corde al posto dei legami - Non mancheranno neppure quelli che lo giustificheranno, dicendo che no, all'inizio non era mica pericoloso, ma era una nobile pratica artistica, che non c'entra niente con la morte e il sadomaso, che morirci è solo un accidente e che i legacci e i cordami che stringono i corpi delle vittime non sono altro che forme simboliche dei legami sentimentali, un surrogato dei vincoli di una volta, tentativi di stringere a sè il partner in un rapporto totale. E tutti a fare gli esperti di bondage, e a introdurre questo nuovo termine, ormai sdoganato, nei nostri vocabolari erotici. Stiamone certi, di questa storia se ne parlerà ancora per molto. Fingendo indignazione e condanna, qualcuno si appassionerà al sesso estermo, qualcun altro ne farà l'argomento di discussione privilegiato durante le serate con gli amici, speriamo non dentro un garage. Siamo fatti così: perversi e morbosi.

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