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Se Moratti sembra il Cav: "Gasp, devi giocare così..."

Marasma Inter. Il patron è già stufo: spedito Branca dal tecnico per un dialogo di tre ore. Tanti 'consigli' che sanno di diktat...

Andrea Tempestini
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«Dell'Inter contro il Palermo non mi è piaciuto nulla». Con queste parole affidate ai confidenti più stretti, Massimo Moratti ha commentato la sconfitta di domenica sera. E ad Appiano è già tempo di ultimatum. Per Gasperini naturalmente. Tra i destinatari del messaggio c'era anche il direttore dell'area tecnica Marco Branca, che ieri si è precitato dal tecnico e lo ha tenuto in confessione per tre ore tre. Durante il lungo colloquio Branca ha cercato di riportare Gasperini a più miti consigli. Uno: la difesa a tre va rivista (6 gol presi in 2 gare sono troppi) e il tempo per farla digerire non c'è. Due: nel modulo nuovo dev'esserci posto per Sneijder, magari dietro le punte. Tre: una delle punte dev'essere per diktat presidenziale Pazzini. O Gasperini si adegua ai “consigli” o non arriva al panettone. E già gira voce che Moratti abbia ricontattato Benitez, che pochi giorni fa aveva ammesso che «all'Inter ci tornerei». Insomma in casa Inter regna sovrana la confusione. La lezione manageriale, prima ancora che tecnica, di José Mourinho, è stata dimenticata in fretta. Capitan Zanetti ha spiegato che «cerchiamo di mettere in pratica le idee di Gasperini. Poi, magari, se non funzionano, si può cambiare...». E Tronchetti Provera ha ammesso che «Mourinho mi manca». A complicare la vita di Gasperini, poi, ci si è messo anche Julio Cesar in versione “mal di Dida”. La papera contro il Palermo è solo l'ultima di una serie iniziata dopo l'incidente in macchina del 21 febbraio 2010. Breve amarcord: erano circa le 22 di quando la Lamborghini del portiere si stampò sotto un tunnel in zona San Siro. Era uscito a prendere un gelato, disse lui. Ma sull'episodio sono fiorite leggende metropolitane più gustose... Le uniche certezze sono le parole della moglie «Julio è spaventato», l'incazzatura di Mourinho (due giorni dopo l'Inter giocava col Chelsea) e il fatto che da allora, anche per lui, le papere si sono moltiplicate. Tra le più famose quella in Roma-Inter del 28 marzo 2010 (la stagione del triplete) che costò la sconfitta e la riapertura di un campionato vinto poi solo all'ultima giornata. Per tornare a tempi più recenti Julio la combinò grossa il 21 febbraio 2011 quando consenti al Bayern di espugnare San Siro. Ce n'è abbastanza per il “mal di Dida”? Forse sì, anche se a queste papere Julio alterna momenti di grande ispirazione. E parlare di lui come di un ex,  forse è un po' troppo. di Fabio Rubini

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