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Si finge un mafioso calabrese Così spilla denaro a vicentino

Un 27enne si fa consegnare 300 euro dall'ex ragazzo di una calabrese, mettendo in scena una storia d'onore come nel Padrino

Lidia Baratta
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Doveva aver visto troppe volte Il Padrino di Francis Ford Coppola. E così Claudio Mellara, vicentino di 27 anni, si è spacciato per affiliato di un potente e temuto clan della malavita organizzata calabrese per spillare soldi a un suo coetaneo. Che, nella messa in scena organizzata da Mellara, non avrebbe potuto mettere fine alla sua storia d'amore con la figlia di un membro della 'ndrina locale se non tramite la sua "costosa" mediazione. In questo modo il falso mafioso ha terrorizzato il giovane ex innamorato minacciandolo di rappresaglie e ritorsioni e costringendolo a consegnargli consistenti somme di denaro per sistemare - per ragioni d'onore - l'interruzione della relazione. E mettere fine, quindi, alle presunte volontà di vendetta della "famigghia" di lei. Trecento euro - I due innamorati si erano conosciuti casulamente in rete. Lui di Schio, nel vicentino. Lei di Soverato, in provincia di Catanzaro. Nei mesi scorsi si erano incontrati, dopo molto tempo, in un supermercato. Poi il distacco, i chilomteri di distanza e la decisione del ragazzo di interrompere il rapporto. Ma all'improvviso arriva la telefonata del finto picciotto calabrese. Che lo cotringe, minacciandolo di morte, a versargli una prima rata di 300 euro per placare le ire della famiglia della ragazza. "Pizzo d'amore" - L'incontro per la consegna del "pizzo damore" tra il falso mafioso e il giovane avvenne a Vicenza. Sicuro che con quei trecento euro la vicenda fosse stata sistemata, l'ex innamorato era tornato a vivere tranquillo. Senza più paure di minacce e ritorsioni. Ma lunedì mattina è arrivata la seconda richiesta di denaro. Sempre da parte del presunto gangster. E sempre con le stesse motivazioni. Questa volta, però, il vicentino ha avvisato i carabinieri, che hanno pianificato la trappola ai danni dell'estorsore. L'appuntamento era fissato per il pomeriggio nei pressi della stazione di Vicenza. Così è stato. L'incontro è avvenuto. Ma durante le fasi di passaggio della mazzetta, sono intervenuti i militari. L'arresto - L'arresto ha posto fine alla storia tormentata del giovane vicentino che aveva creduto di essere finito nelle grinfie della 'ndrangheta calabrese. Gli accertamenti hanno permesso di verificare che l'estorsore, Claudio Mellara, ora in carcere a Vicenza, non è mai stato affliato ad alcuna famiglia mafiosa. I carabinieri dovranno stabilire quale ruolo abbia avuto la ragazza nella pianificazione dell'estorsione. 

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