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Vogliono fregare il premier con questa telefonata

Berlusconi intercettato con Lavitola spiega: "Sono cose che non esistono. Vi scagionerò tutti". E per queste parole le toghe cercano di incastrarlo

Andrea Tempestini
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Nuovo capitolo per il caso Tarantini. nuove intercettazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Sono cose che non esistono su cui io scagionerò naturalmente tutti". Con queste parole il premier lo scorso 24 agosto parlando al telefono con Valter Lavotola - che si trovava in Bulgaria, a Sofia - rassicurava l'ex direttore dell'Avanti sull'indagine avviata a Napoli di cui aveva dato notizia il settimanale Panorama. L'intercettazione è contenuta nelle nuove carte processuali depositate al Tribunale del Riesame di Napoli. Come montare un caso - Lavitola, inoltre, chiede al premier di non abbandonare Gianpaolo Tarantini. Su questa telefonata, nelle ultime settimane, sono state scritte intere paginate, è stato versato un intero fiume d'inchiostro. Il teorema principale sosteneva che il presidente del Consiglio avesse consigliato a un "latitante" di non tornare in Italia. Peccato che non sia vero. Lavitola spiega "...io sono fuori a sto punto". E Berlusconi risponde: "E resta lì e vediamo un po'". Una risposta che pur senza avere la certezza che potrebbe fornire una registrazione audio sembra più una frase di circostanza, piuttosto che un invito alla fuga. Altro particolare significativo, la 'chiusa' del colloquio intercettato. Il premier dice: "Bene, buone vacanze". La risposta di Lavitola è semplicemente: "Pure a lei". Questo scambio di battute, su diversi quotidiani, si era 'trasformato nel consiglio rivolto da Berlusconi a Lavitola a prolungare le sue ferie. Le spiegazioni della Brambilla - Nei verbali depositati, inoltre, figurano le affermazioni della segreataria del premier, Marinella Brambilla, rese nel corso dell'interrogatorio in qualità di testimone davanti ai pm di Napoli. La Brambilla spiega che il presidennte del Consiglio si mostrò "infastidito e piccato" dalle richieste di denaro avanzate da Lavitola. Quindi le toghe le chiedono se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai Tarantini e passati per Lavitola, il premier fosse "piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito". "Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato - risponde la Brambilla -. Disse qualcosa tipo: 'Ma è un rompiscatole'. O qualcosa del genere". Quindi la segretaria spiega che l'ex direttore dell'Avanti le parlà di fotografia "in modo sibillino", e lei riferì la circostanza al premier che "capì subito" e le disse di prelevare 10mila euro dalla cassaforte privata. Di seguito la trascrizione integrale della telefonata contenuta nelle carte depositate presso il Tribunale del Riesame di Napoli. Berlusconi: Sì pronto? Lavitola: Dottore senta sto in Bulgaria sto a Sofia con telefono di qua se intercettano pure questi che c.. ne so. B: Hai visto che avevo ragione io, dimmi. L: Sì, purtroppo sì, non lo so... dico io ho visto la sua dichiarazione che lei ha aiutato questo ragazzo e così com... come. B: Non non non facevo riferimento tuttavia alle cose che ho successivamente letto che non esistono quindi sono. L : E... B: Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti. L: E' per questo voglio di'... quello tutto. na. cioè voglio dì... questo è un parto di pura fantasia perché oltretutto. B: Sì io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco. L: Ma nean... B:  Ecco be. L: Ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione. B:  Ecco comunque insomma io non non quando posso aiuto quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare... tutto qui. L: Senza ombra di dubbio senta vabbe io sono fuori a sto punto. B: E resta li e vediamo un po'. L: Dopodiche proviamo a trovare il modo per contattarci. B: Va bene. L: Cerchiamo di non abbandona a questo qua. B: Certamente certamente e d'accordo. L: Un bacione dottore. B: Bene buone vacanze. L: Pure a lei.

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