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Ma nel Pdl c'è chi chiama Casini per un'alleanza nel futuro

Il leader dell'Udc sempre più lontano dalla sinistra dopo il matrimonio Pd, Vendola, Di Pietro. Sacconi, Lupi e Frattini al lavoro

Andrea Tempestini
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Giorni difficili per il premier Silvio Berlusconi, accerchiato dall'offensiva giudiziaria, e di conseguenza per il Pdl. Ma nessuna intenzione di fare un passo indietro. Così il Cavaliere guarda con attenzione Pierferdinando Casini e il centro dell'Udc. All'interno del Pdl sono molti a guardare all'Udc per una prossima alleanza, soprattutto dopo la definitiva frattura tra Casini e il Pd, che ha sancito l'alleanza a sinistra con Vendola, Di Pietro e, probabilmente, gli altri gruppi della sinistra radicale. Le conferme circa la volontà di trovare un'intesa tra Pdl e Udc arrivano da più fronti: dal vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e anche dal titolare della Farnesina, Franco Frattini. Sacconi - Il primo in ordine cronologico ad aver rilanciato la proposta di un asse con Casini è stato Sacconi, dopo che il segretario del Pdl, Angelino Alfano, aveva fatto capire che sarebbe stata quella la strada da seguire. "C'è un dichiarato progetto politico del Pdl - spiegava Sacconi parlando dalla festa Pdl a Cortina - che è quello di riunire tutti i moderati che si ricollegano al popolarismo europeo. Questo è un progetto per il quale ci sono molte prove di dialogo in atto e che ha alla sua base soprattutto valori condivisi della tradizione nazionale". Secondo Sacconi questo tipo di intesa "sarebbe auspicabile da domani mattina". Lupi - L'idea di Sacconi viene sposata da Lupi, che accoglie la proposta centrista di formare un "esecutivo di pianificazione". Il vicepresidente della Camera, intervistato dal Corriere della Sera, opera alcuni distinguo. "Peccato che anche l'Udc pone una precondizione per noi inaccettabile, e cioè che Berlusconi debba fare per forza un passo indietro. Le elezioni anticipate - spiega Lupi - sarebbero un atto di gravissima irresponsabilità in questa fase di crisi economica". Ma al netto di queste considerazioni, il vicepresidente della Camera resta convinto del fatto che "è fondamentale dialogare con Casini". Frattini - Infine, mentre dal Pd cresce la voglia di riproporre un'ammucchiata e mentre Bersani spiega che Casini "pagherà il prezzo" della mancata alleanza, Frattini sottolinea come l'Italia debba seguire la strada della "costituente popolare", per "far stare unito in Italia quel che è unito in Europa, cioè la tradizione di De Gasperi e Adenauer, in cui sia il Pdl che l'Udc oggi si ritrovano". Il ministro degli Esteri prosegue sottolineando come sia giusto andare avanti con l'Udc, "ragionando senza accelerazioni e senza offerte che sarebbero offensive, ma costruendo un futuro politico". Il ministro non vuole forzare i tempi e neppure dettarne, ma propone un progetto politico che abbia come obiettivo quello di ricongiungere due foze politiche che, nel passato, già hanno governato insieme.

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