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Botox, promosse e bocciate: vota il chirurgo Santanché

Dive e ritocchi, chi ha fatto le cose per bene e chi no. A Hollywood intanto prende piede la lega anti-botox. Basta poco a saperlo fare

Andrea Tempestini
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«Sono un'attrice, non voglio congelare un'espressione sulla mia faccia. Non ricorrerò mai alla chirurgia plastica: è contro la mia morale, la mia educazione». Kate Winslet dichiara guerra alla chirurgia estetica e fonda la British Anti-Cosmetic Surgery League, una lega anti-ritocchi che ha lo scopo di coinvolgere tutte le dive botox-free. All'appello hanno già risposto due connazionali, Rachel Weisz, 41 (neosposa dello oo7 Daniel Craig), ed Emma Thompson, 52: «Siamo rovinate da questa faccenda per cui a 60 anni dobbiamo dimostrarne 30», ha detto l'attrice premio Oscar. Ma allora, è una questione morale o una questione di concorrenza? Che poi, se fosse come dice la Winslet, dovrebbe essere un vantaggio per le attrici “naturali”, invece la Thompson teme le “ritoccate”. Che confusione! Proprio come le idee sulla chirurgia estetica che ci sono nell'immaginario collettivo. Se ci fosse una “Lega anti-cattiva chirurgia estetica”, sarei il primo ad iscrivermi e con me tutti i professionisti che coltivano con amore e serietà questa deliziosa branca della chirurgia plastica, tutti quelli che, prima di operare, talvolta invece di operare, dispensano buoni consigli, spesso contro il proprio interesse, ma sempre per il bene del paziente. Purtroppo la gente nota solo i cattivi risultati: perché lo strano e l'innaturale saltano subito all'occhio, anche dei meno competenti. I risultati naturali passano inosservati, come tutte le cose naturali. LABBRA A CANOTTO Qualcuno ha da ridire sul seno di Elizabeth Hurley, di Angelina Jolie o di Sharon Stone? Ma tutti parlano solo di quello di Pamela Anderson. Quante delle signore che conoscete, passati i quarantacinque anni, hanno la pelle del collo tesa e la mandibola ben disegnata, senza cedimenti? Quante attrici della stessa età non sembrano poco più che trentenni? Non vorrete mica dire che i premi Oscar Meryl Streep (62 anni) e Sandra Bullock (47 anni) sono inespressive? E Sharon Stone (53 anni)? Non crederete mica che siano naturali, o come diceva Cathérine Deneuve “io bevo solo acqua minerale” e a cinquant'anni passati ne dimostrava venti di meno e oggi, vicina ai settanta, sembra una bella cinquantenne? Ma la gente nota solo Meg Ryan (50 anni) e Nicole Kidman (44 anni), perché vede qualcosa di strano, senza peraltro capire cosa. Se confrontate attentamente le foto attuali con quelle di quindici anni fa, noterete che il viso, come contorno, è rimasto identico, mantenuto da un abile face lift, ed il particolare che stona sono solo le labbra, gonfie ed innaturali. E sì, perché è proprio lì che casca l'asino. Se non avessero esagerato nel ritocco, alle labbra il risultato sarebbe stato eccellente. Non chiedetemi perché l'hanno fatto. Io stesso non riesco a capire come l'abile chirurgo che ha eseguito un lifting perfetto sia scivolato su un errore da principianti come le labbra a canotto. Forse non è lo stesso medico. Forse lui si è rifiutato, o invece non ha saputo dir di no a cotanta star... Nessuno lo saprà mai. Comunque bisogna imparare a non fare di ogni erba un fascio. Non si può giudicare la chirurgia estetica solo in base ai cattivi risultati (ed ai cattivi chirurghi). È vero che per il paziente spesso è difficile scegliere a chi rivolgersi, ma se si valuta con attenzione e senza fretta, ci sono degli indicatori che possono aiutare. Uno specialista in chirurgia plastica che si dedica esclusivamente alla chirurgia estetica ha sicuramente più esperienza di chi si occupa anche di altre attività. Non vi farà vedere la vostra foto ritoccata come se fosse il risultato reale, ma vi mostrerà molti altri casi perché voi possiate capire se siete sulla stessa lunghezza d'onda, se avete gli stessi gusti, se potrete fidarvi del suo giudizio. Dovrà esserci feeling. Vi spiegherà tutto, anche i rischi. SCELTA DEL CHIRURGO Un professionista serio vorrà conoscere le vostre motivazioni e le vostre aspettative, perché solo lui è in grado di capire se il risultato che potrà offrirvi risolverà il vostro problema; non avrà fretta di “vendervi” un intervento, ma vorrà essere sicuro di fare la cosa giusta. Il risultato estetico non è il fine, ma solo il mezzo per curare la vostra anima. Spesso, se ci si sofferma a conoscere meglio il paziente, si scopre che il maggior cambiamento non è quello che si vede: è nel carattere, nella sicurezza, nell'autostima, nella gioia di vivere. La chirurgia estetica è la medicina per chi soffre per qualcosa di sé che non riesce ad accettare, che vede nello specchio una persona più vecchia di come si sente e come vive, che vuole creare o ripristinare armonia tra il suo “sè” e la sua immagine. Per le persone dello spettacolo è diverso, perché l'obiettivo è proprio l'immagine, e quindi i parametri sono differenti, anche se non meno delicati. Alla fine dobbiamo anche considerare che la chirurgia estetica è un'opportunità, non è un obbligo. Molti convivono serenamente con i loro difetti ed invecchiano serenamente. Beati loro. Taluni invece soffrono per motivi che altri non riescono a comprendere. Tutti hanno il diritto di avere le proprie opinioni, ma ognuno deve decidere secondo le proprie esigenze. di Paolo Santanché Specialista in chirurgia  plastica

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