Tarantini, no ai pm di Napoli "L'inchiesta passa a Roma"

Giulio Bucchi

I pm di Napoli escono scornati dal riesame. Il gip di Napoli Amelia Primavera ha infatti rigettato la richiesta di annullamento dell'ordinanza di incompetenza territoriale presentata della Procura partenopea che indaga sulla presunta estorsione subita dal premier Silvio Berlusconi. L'inchiesta su Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola passerà, dunque, a Roma dopo che per oltre un mese dagli uffici napoletani sono uscite intercettazioni e carte riguardanti principalmente i rapporti tra Berlusconi, Tarantini e le ragazze legate all'imprenditore pugliese, considerato dagli inquirenti a capo di un giro di escort. All'inchiesta napoletana (e da oggi ufficialmente romana) è legata quella barese, che in questi giorni è al centro di un altro giallo. Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Lecce per abuso d'ufficio, favoreggiamento e tentata violenza privata nell'ambito dell'inchiesta su Tarantini. Una guerra tra Procure che ha portato oggi Laudati davanti alla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura. "Sono molto tranquillo e molto soddisfatto", ha detto Laudati dopo quattro ore e mezzo di audizione a Palazzo dei Marescialli. Secondo indiscrezioni, il procuratore si sarebbe difeso dalle accuse e avrebbe presentato ulteriore documentazione alla commissione del Csm che ora dovrà decidere su un eventuale trasferimento d'ufficio di Laudati per incompatibilità ambientale.