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Vive grazie alla mamma morta Ora Idil festeggia il primo anno

Muore per un tumore al cervello, ma le macchine la tengono in vita. Quel mese necessario perchè la figlia possa sopravvivere

Costanza Signorelli
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Domani sarà il suo compleanno. Ha solo un anno Idil ma la sua vita ci ha già insegnato tanto. E' la bimba somala nata da un donna morta da un mese, ma tenuta legata alle macchine perché il suo corpo facesse da incubatrice naturale alla figlia. Ora la piccola che ha mostrato la forza di un gigante e un instancabile attaccamento alla vita, sta bene ed è pronta per festeggiare il suo primo compleanno. Come racconta la Stampa, i medici che in questi mesi l'hanno sempre seguita nell'ambulatorio di Neonatologia dell'ospedale Sant'Anna di Torino, dove è nata, spiegano che Idil "dovrà restare in Italia almeno fino a quando avrà 2 anni, perché possa cominciare a crescere senza problemi". Il miracolo della vita - La mamma di Idil, 28 anni, era arrivata a Torino nell'estate del 2010 con la speranza di riuscire a sconfiggere un tumore al cervello che però l'ha consumata. Così, i medici si son trovati a dover scegliere il destino della piccola: l'unica speranza che Idil potesse continuare a vivere era tenerla per un certo periodo nel corpo materno, seppur privo di vita. La donna - clinicamente morta - è stata tenuta legata alle macchine perché fosse come un'incubatrice il feto continuasse a crescere. Idil è nata di 800 grammi. Prematura, ma viva. La mamma invece è morta 12 ore dopo aver dato alla luce la figlia e dopo che i medici hanno spento le macchine.

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