Berlino rafforza il salva-Stati Merkel tiene al Bundestag

Andrea Tempestini

Giornata cruciale per l'Eurozona. Il Parlamento tedesco ha dato il via libera al rafforzamento del fondo Ue salva-stati, in linea con la decisione del vertice della zona euro di luglio. Se l'ok era atteso, più inaspettata era la larga maggioranza con cui il Bundestag ha approvato le modifiche all'Efsf:  523 voti favorevoli, 85 contrari e 3 astenuti. Una prova per la Merkel- La leadership del Cancelliere Angela Merkel tedesco è salva. Il Parlamento, messo alla prova, ha sostenuto  il suo orientamento europeista ed ha rafforzato ulteriormente la tenuta del governo federale. Sulle scelte politiche della Merkel negli ultimi mesi gravavano sia un'opinione pubblica avversa sia il timore dell'élite economica e politica tedesca che riteneva troppo oneroso per il paese far fronte alla crisi dei debiti sovrani e ai costi di salvataggio che comporta. Reazione UE-  Soddisfatta l'Unione Europea che considera il voto tedesco determinante nella difesa della moneta unica ha mostrato ottimismo  sul fatto che il mandato dell'Efsf verrà approvato in tutti i paesi membri entro la metà di Ottobre. La riforma- Nel testo della riforma si dice espressamente che la dotazione del fondo dovrà essere ampliata passando da 250 a 440 miliardi di euro. Tra le novità la possibilità di acquistare titoli di stato europei sul mercato secondario e di mettere le linee di credito a disposizione dei paesi economicamente più deboli. L'adozione dei nuovi  provvedimenti dovrà essere ratificata dai parlamenti di tutti i paesi Ue, come previsto dall'accordo raggiunto dal Consiglio europeo lo scorso 21 luglio. Ministeri occupati -  In contemporanea, ad Atene, schizza alle stelle il livello della tensione: numerosi impiegati pubblici in Grecia hanno occupato alcuni ministeri chiave per protestare contro il piano di tagli varato dal Governo. Ad Atene gli ispettori della cosiddetta troika (revisori dell Unione europea e Fondo monetario internazionale) si apprestano a riunirsi per decidere le sorti del Paese. Il loro rapporto sui conti pubblici e sullo stato delle riforme sarà decisivo per sbloccare o meno gli aiuti internazionali. Così, in parallelo, i dicasteri delle Finanze, degli Affari Interni, della Giustizia, dello Sviluppo Industriale, della Sanità e dell'Agricoltura sono stati occupati dai funzionari: un'iniziativa preannunciata dalla tv di Stato e puntualmente realizzata poco prima della riunione degli ispettori della troika, che si protrarrà fino a venerdì.