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Choc: nella foto ricordo di scuola censurata la bimba down

L'episodio in una scuola del potentino. Gli insegnanti: superficilità, non malafede. La famiglia della piccola: discriminazione

Lucia Esposito
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Foto di classe senza la bambina down. La scuola si difende, spiega che non c'è stata malafede ma solo superficilità. La famiglia della piccola Francesca (il nome è di fantasia) è delusa e amareggiata. La storia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ed è accaduta in provincia di Potenza.  A fine ciclo  scolastico a tutti i ragazzi viene regalata una cornice con una piccola foto ricordo. Ci sono tutte le insegnanti, anche quelle che hanno lasciato ricordi importanti nonostante non fossero più in quella classe. Ma in quella classe, da un anno, c'è anche una bambina disabile, affetta da sindrome di down. Anche leiquel giorno porta a casa la fotografia, che i genitori conservano in ricordo dell'esperienza scolastica della bambina.  Passa l'estate. Il nuovo anno scolastico è appena cominciato e Francesca ora frequenta la prima media. Un giorno, la famiglia scopre che la foto regalata alla bambina è diversa da quella donata a tutti gli altri. Sembra sia stato proprio un coetaneo di Francesca a farlo notare. In una c'è Francesca con tutti gli altri; nelle altre Francesca non c'è.  «Perché - dice la sorella - quale insegnamento viene dato a tutti gli altri bambini, che avranno come ricordo un gruppo in cui mia sorella non c'è?». «La fotografia con Francesca - precisano le insegnanti - è stata scattata prima e non dopo l'altra foto di gruppo. Quando abbiamo visto il risultato, però, ci siano accorte che non era una bella foto perché molti non erano visibili. Avevamo deciso di regalare la foto ai ragazzi per una ricorrenza particolare, quasi a fine anno scolastico, ma non c'era più tempo. In tutta fretta, pochi giorni prima, abbiamo realizzato l'altra foto. Quel giorno Francesca non c'era. Ma, visto che lei era venuta bene nella precedente, pensando solo al ricordo che ne avrebbe avuto la famiglia, abbiamo deciso di mantenerle entrambe». «Ci scusiamo - continuano le insegnanti - se forse abbiamo agito con superficialità, ma non lo abbiamo fatto con cattiveria e con malafede. Nei confronti di Francesca e non solo abbiamo sempre fatto di tutto per favorire l'inte g razione, lavorando con lei e con gli altri bambini, inserendola nelle recite e cercando sempre l'integrazione, nonostante le difficoltà».

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