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Pensioni, effetto manovra: numero assegni giù del 19,3%

Calano i nuovi assegni previdenziali: è un effetto della finestra mobile. L'Inps: "Le riforme hanno funzionato bene"

Andrea Tempestini
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Le pensioni registrato un forte calo soprattutto a causa degli interventi della manvovra del 2010. E' quanto emerge dai dati Inps che riportano come con l'entrata in vigore della "finestra mobile" e con l'aumento di un anno per l'età minima per la pensione di anzianità nei primi 8 mesi dell'anno, i nuovi assegni retributivi sono passati in totale da 257.940 a 208.134, in calo del 19,3 per cento. "Le riforme funzionano" - Antonio Mastrapasqua, direttore dell'Inps, ha sottolineato come i dati dimostrano che "le riforme hanno funzionato". Mastrapasqua ha ricordato che l'entrata in vigore quest'anno dell'aumento dell'età minima per la pensione di anzianità - a 60 anni per i dipendenti e 61 per gli autonomi - e della cosiddetta finestra mobile - 12 mesi di rinvio della decorrenza dal momento del raggiungimento dei requisiti per la pensioni di vecchiaia e di anzianità, 18 per gli autonomi-. Calo superiore alle previsioni - Il calo del numero di nuovi assegni erogati è stata superiore alle previsioni stilate dall'Istituto di previdenza (le stime indicavano 226.692 assegni). L'Inps aggiunge che il calo del numero di nuovi assegni è stato consistente soprattutto per le pensioni di vecchiaia, passate dalle 115.812 accertate nei primi 8 mesi del 2010 a 87.894 rilevate nello stesso periodo del 2011, con un calcolo che in termini percentuali si è attestato al 24,1.

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