Tutto il terzismo di mr Ansa: "Sono i saldi di fine regime"

Andrea Tempestini

La legge "bavaglio" sulle intercettazione è "un blitz dettato dalla paura". Dalla paura "di finire in carcere o di trovarsi una condanna che impedisca - penso alla prescrizione breve - la prosecuzione della carriera poltica". E ancora: "Sono i saldi di fine regime: viviamo in una stagione in cui stanno capitando grandi cose che nei fatti mutano il nostro profilo costituzionale". Parole durissime contro il governo e contro Silvio Berlusconi. A far specie è il che a pronunciarle, in un'intervista rilasciata al Fatto Quotiodiano, sia stato Giulio Anselmi, il presidente dell'Ansa, la più prestigiosa agenzia di stampa italiana, l'essenza e la fonte della maggiora parte delle notizie, da cui sarebbe lecito aspettarsi terzismo e imparzialità. "Un momento di stasi" - Anselmi prosgue: "E' il momento di dare segnali forti. noi che facciamo informazioni non possiamo che essere ostili al bavaglio". Nell'intervista si parla anche della situazione del governo, e non con parole tenere. "Che siamo in un momento di stasi non c'è dubbio - prosegue il presidente dell'Ansa -: non si riesce nemmeno a nominare il governatore di Bankitalia, malgrado il fatto che siamo sostanzialmente sotto tutela del resto dell'Europa. Un altro sintomo sono questi tentativi di difesa estrema della classe politica". "Fa comodo anche a sinistra" - C'è poi tempo anche per una stoccata alla sinistra. Ma il bavaglio fa comodo anche alla sinistra, ora che deve affrontare lo scandalo Penati? "Ma è chiaro - risponde Anselmi -: non dimentichiamo che il ddl Mastella, musa degli attuali provvedimenti, fu approvato da una larga maggioranza in pieno governo Prodi. E se ci ritroviamo questa legge elettorale - chiosa - dobbiamo ringraziare tutti i partiti. Anche avere giornali che non mordono piace tantissimo alla classe politica. Tutta".