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Processo Mediaset, no a Silvio Niente legittimo impedimento

Il Tribunale di Milano respinge la richiesta di Berlusconi: udienza non rinviabile. Consulta: conflitto attribuzione ammissibile

Giulio Bucchi
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Il processo per i diritti tv Mediaset divide ancora una volta Silvio Berlusconi e il Tribunale di Milano. L'avvocato Piero Longo, leagale del premier, ha chiesto il rinvio o lo stralcio dell'udienza prevista per oggi per legittimo impedimento: Berlusconi, accusato di frode fiscale, ha un "impegno istituzionale" a Roma, dove incontrerà il primo ministro della Macedonia e gli "orari" si sovrappongono a quelli dell'udienza. Subito arriva la risposta del collegio presieduto da Edoardo D'Avossa: l'udienza non si può spostare in quanto si dovranno sentire due testimoni da Montecarlo via rogatoria, fissata quattro anni fa e decisa dall'autorità monegasca. Secondo D'Avossa "l'interesse prevalente" è quello di svolgere oggi la rogatoria e si è richiamato ai principi della Consulta, che ha affrontato la questione del legittimo impedimento della "necessità di collaborazione tra le parti" e del "contemperamento degli interessi". Nel frattempo, in mattinata, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato dal governo contro il Tribunale di Milano. Si tratta di un preliminare via libera: la decisione nel merito ci sarà solo tra qualche mese.

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