Condono, stop del governo "Non è mai stata una ipotesi"

Giulio Bucchi

Nessuna ipotesi di condono. Poco dopo le 18 arriva la parola fine (forse) a 48 ore di delirio e polemiche interne al governo. Alcuni esponenti di peso del Pdl, a cominciare dai capigruppo al Senato Maurizio Gasparri e alla Camera Fabrizio Cicchitto, avevano avvertito che il condono tombale, modo più veloce per portare soldi nelle casse dello Stato, era "una ipotesi". E come tale percorribile perché, avvertiva Gasparri, "possiamo considerare tutte le misure, che possono essere fiscali, di condono, e di vendita di immobili, se collegate a un'operazione storica e non iniziative spot".Poi, a fine pomeriggio, la smentita ufficiale di Palazzo Chigi: "Il governo non ha preso e non prende in considerazione ipotesi di condono. Indiscrezioni del genere a riguardo sono prive di fondamento e vengono escluse nel modo più totale". Critiche e dietrofront - D'altronde, è una corsa contro il tempo alla ricerca di euro. Il limite è l'attuazione del decreto sviluppo, entro cui inserire l'eventuale condono: "Entro la metà di ottobre presenteremo il decreto sviluppo che opererà con misure concrete ed efficaci nell'interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese", ha detto Berlusconi. Per tutto il giorno non sono mancate parole dure contro il governo da parte dell'opposizione. Per Stefano Fassina, responsabile del settore Economia e lavoro del Pd, il condono "è l'emblema del degrado morale dell'Italia berlusconiana". Ancora più duro il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, che non parla di condono tombale ma di "tomba della democrazia". Ma anche qualcuno del governo si era detto decisamente contrario. "Il condono non è mai stato materia di discussione nei nostri incontri - aveva assicurato il ministro degli Esteri Franco Frattini-, è una notizia priva di fondamento".