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Nitto Palma va all'attacco: "Multerò i pm che sbagliano"

Il ministro della giustizia a Libero: "Punirò gli errori dei giudici". Sulla prescrizione breve:"Passerà". E sulle intercettazioni...

Lucia Esposito
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In una lunga intervista a Libero il ministro della giustizia Nitto Palma, annuncia che farà pagare multe salate ai giudici che sbagliano. Di seguito una sintesi delle sue dichiarazioni. Sulle ispezioni alle procure di Napoli e Bari, titolari delle inchieste sulle escort, oppone il più classico dei “no comment”. «Non confermo nulla», dice Nitto Francesco Palma, ministro della Giustizia. Un silenzio motivato dal fatto, spiega, che «fino a mercoledì, giorno nel quale il Consiglio superiore della magistratura accoglierà le mie dimissioni dall'ordine giudiziario, apparterrò a quella categoria di magistrati che non parlano di quello che fanno. Quindi non ho nulla da commentare». E pazienza, aggiunge, se l'opposizione lo accusa di aver disposto le ispezioni su richiesta del Popolo della libertà: «Mi accusino di quello che vogliono. Ove mai le ispezioni fossero vere, peccato che quella di Bari non sia stata chiesta dal Pdl, ma dal Pd con un'interrogazione a firma Andrea Orlando, responsabile giustizia, e Donatella Ferranti, capogruppo in commissione giustizia». Palma annuncia a Libero l'intenzione di riformare, per legge ordinaria, l'attuale meccanismo che disciplina la responsabilità civile delle toghe, giudicato inefficace. Insomma, chi sbaglia deve pagare. Nitto Palma interviene anche sulla prescrizione breve (è convinto che il disegno di legge sarà approvato dal Senato per poi passare al vaglio del Presidente della Repubblica". E sulle intercettazioni il ministro sostiene che se "il giornalista pubblica intercettazioni giudicati irrilevanti nell'udienza filtro, deve essere sanzionato". Suilla responsabilità del magistrato è determinato a riformare la legge che prevede che in caso di rivalsa dello Satto il magistrato "non possa essere condannato a pagare una somma superiore ad un terzo dello stipendio annuale netto che guadagnava all'epoca del fatto". Una cifra che ritiene troppo bassa.

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