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Di Pietro attacca Berlusconi:

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"Impone uno stile mafioso"

Albina Perri
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Antonio Di Pietro non si smentisce e attacca a muso duro il governo Berlusconi, a poche ore dalla manifestazione dei girotondini, in programma alle 18 a Piazza Navona. “Di antidemocratico c'è solo un premier che, andato al governo, impone in stile mafioso ai suoi picciotti in Parlamento cosa fare”, ha detto ai microfoni della trasmissione di Radio 24 “Viva voce”. L'ex ministro non si ferma qui e affonda ancora: “Berlusconi ha sequestrato il Parlamento a scopo di estorsione. Lui dice se volete fare le leggi che servono al Paese, prima approvate la mia legge altrimenti non potete farle. Il riscatto a questo sequestro si chiama lodo Alfano”. Parla chiaro Di Pietro, lo ammette lui stesso che riprende una dichirazione di Umberto Bossi: “Io dico delle cose comprensibili, ieri Bossi ha detto che Berlusconi è ‘un po' coglione' e tutti hanno cambiato il termine dicendo che Bossi aveva detto del premier che capiva poco. Io rappresento la realtà per quella che è e vengo criticato”. Poi si concentra sui rapporti con il Pd, burrascosi nell'ultimo periodo. Forse notando un cambiamento di strategia da parte di Veltroni, il leader dell'Italia dei valori ricorda il patto sottoscritto tra i due in occasione delle elezioni e dice: “Noi lo confermiamo”. Poi avverte: “Almeno fino a che lui (Veltroni, ndr) non rompe quel contratto”. Alla Camera nel frattempo il clima si scalda. Il Pd abbandona i lavori sul lodo, la Bindi conferma che non c'è disponibilità a trattare con l'esecutivo di centrodestra, mentre Cicchito invita l'opposizione a riflettere sulle parole di Di Pietro. Il ministro della Giustizia, Angelo Alfano, è impegnato per la giornata conclusiva del primo incontro informale tra i ministri degli Interni e della Giustizia d'Europa e non ha ancora rilasciato dichiarazioni: “Parlerò più tardi”.

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