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QuiBerlinoEst Sel saluta Jobs. Web se la ride Vendola: "Increscioso" ricordare un capitalista

La sezione romana del partito appena dei manifesti con la mela di Apple. I compagni si rivoltano. Nichi prende le distanze

Andrea Tempestini
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Il progressismo vendoliano si liquefà. Sciolto, mangiato da una mela, quella di Apple. La sezione romana di Sinistra e Libertà,  mercoledì mattina, ha tappezzato Roma di manifesti con il simbolo della società di Steve Jobs: un saluto al genio dell'informatica scomparso pochi giorni fa. Jobs era un gigante, un cane sciolto, una mente strepitosa, fu un hare krishna, era un vegano col vizio del pesce, un ambientalista, un magnifico fricchettone che con il suo genio ha rinnovato l'universo digitale e incassato astronomiche quantità di dollari. Altolà. Per Vendola il denaro è sterco del demonio. Tutte l'appeal di Steve Jobs viene spazzato via dai bigliettoni verdi. "Fare del simbolo della sua azienda multinazionale - per noi che ci battiamo per il software libero - un'icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio". Così Nichi Vendola. "Un atto increscioso" - L'equazione è presto fatta. I programmi per Nichi devono essere liberi. Gratuiti. Alla faccia delle società produttrici che senza gli incassi derivanti dalle vendite non esisterebbero. Il software non-libero porta denaro. Troppo, secondo il segretario di Sinistra e Libertà che si attiene con rigida osservanza a tutti i retaggi anti capitalistici che determinano la sua retorica. Inevitabile il severo rimbrotto ai compagni romani rei di aver ideato il cartello. "Penso che il manifesto della federazione romana di Sel, al netto della scomparsa di un protagonista del nostro tempo, sia davvero un incidente di percorso. Incidente tanto più increscioso in quanto proprio in questi giorni nella mia regione stiamo per approvare una legge che, favorendo lo sviluppo e l'utilizzo del software libero, segna in modo netto la nostra scelta". Un saluto al capitalista Steve Jobs è insomma un "atto increscioso". E anche i militanti di Sel la pensano così. Un commento tra i tanti pescato da Twitter: "Ma come compagni? Celebrate il guru del turbocapitalismo? L'oligarchico detentore del potere informatico?". Nemmeno fossimo ancora ai tempi del Patto di Varsavia. Selcrologio - Naturalmente è il web a cogliere l'anacronismo e l'assurdità della posizione di Nichi. E in rete è scatto il Selcrologio, una raccolta di foto che ritraggono alcuni personaggi "scomodi" che metterebbero in imbarazzo la sinistra. Ecco dunque sfilare, in manifesti impossibili, Bin Laden, Micheal Jackson, una strafatta Amy Winehouse, il berlusconiano (?) Mike Bongiorno, per finire con il polpo Paul (il calcio è troppo di destra, forse?). Non mancano Gesù e Papa Giovanni Paolo II, due personaggi che sarebbero in grado di mettere d'accordo molti in Italia, al di là delle religioni. Ma che tra i compagni, sono sicuri i satirici internauti, creerebbero polemiche e gaffe.

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