AddioRaìs Danza macabra intorno al corpo Video e immagini dell'ultimo Colonello

Andrea Tempestini

Il dibattito è acceso, è aspro. Duro almeno quanto le immagini arrivate da Sirte, in Libia, e che hanno scosso le coscienze di tutti noi. Muammar Gheddafi è morto. Il Raìs è stato catturato, ferito, linciato. La guerra, almeno quella guerreggiata e più sanguinosa, è vicina alla fine. Nell'epoca di internet, cellulari e videofonini, le immagini dell'orrore, del corpo del Colonnello straziato, in fin di vita, calpestato e ucciso, hanno fatto in pochi secondi il giro del mondo. E su queste fotografie, su queste immagini, si alimenta la discussione. TUTTI I VIDEO DELLA CADUTA DI GHEDDAFI Immagini forti: la gioia dei ribelli attorno al cadavere del Raìs. Clip inedita, altà qualità Fotografie e video accanto al corpo: se il cadavere di Gheddafi diventa un trofeo Rimandata la sepoltura del Raìs Immagini forti: Gheddafi a terra, in fin di vita, implora pietà Il linciaggio: il cadavere di Gheddafi calpestato Gli ultimi istanti di vita del Raìs: ferito, viene trascinato giù dal pick-up. Poi due colpi di pistola Il commento di Claudio Antonelli: "La missione italiana in Libia comincia ora" LE FOTOGRAFIE DELLA FINE DEL RAIS Le foto dell'orrore: il corpo straziato di Muammar Gheddafi Dopo la morte del Colonnello, esplode la festa in tutta la Libia Il ragazzo con la pistola d'oro che fu del Colonnello La morte di Gheddafi sui siti internet stranieri Raìs, la battaglia finale e la cattura Il tunnel: ultimo rifugio del Colonnello Gheddafi dalla gioventù alla morte: 42 anni di dittatura Le polemiche - "Con Gheddafi, - scrive il Sir, il Servizio di informazione religiosa - il volto insanguinato del leader libico è arrivato in tutte le case all'ora di cena. Il suo corpo buttato lì, su una camionetta, si vede un po' ovunque. Non solo: ci sono anche i filmati di un Raìs ferito e sanguinante che probabilmente implora pietà". "Immagini crude - commenta l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Cei -, come è cruda questa nostra società, che divora immagini e notizie, una dietro l'altra, spesso anche senza metabolizzarle". "La morte di Gheddafi e la sua ostentazione parlano di vendetta", conclude critica la nota del Sir, che ricorda come nel caso della morte di Osama Bin Laden, il governo americano decise di non mostrare quelle immagini forti. Sulla stessa linea anche Roberto Rao, capogruppo dell'Udc in Commissione di Vigilanza Rai: "Capisco tutte le esigenze legate alla necessità di garantire la cronaca di eventi così importanti e non intendo in alcun modo neanche ventilare l'ipotesi di censura, ma mi domando se per ogni bambino che sta vedendo le immagini di Gheddafi, trasmesse a ripetizione anche in fascia protetta, ci sia un adulto in grado di spiegare quale sia la realtà dei fatti". E l'associazione dei telespettatori cattolici Aiart, per bocca del presidente Luca Borgomeo, dice "no all'ostentazione del corpo di Gheddafi. Serve un po' di pietas anche per il dittatore". La posizione di Libero - E' giusto mostrarle? Probabilmente sì. Il sangue e la violenza fanno male. E' comprensibile, e corretto, che in molti vogliano evitarle. Ma gli ultimi frammenti della vita del Raìs scrivono un pezzo di storia, andranno a illustrare le pagine dei manuali sui quali studieranno i nostri figli. Quegli scatti, quei filmati, entrano di diritto nel novero di quelli che ricordano la fine delle grandi dittature, che segnano svolte secolari. Ci ricordiamo le immagini terribili di Benito Mussolini a Piazzale Loreto, quelle di Nicolae Ceausescu dopo la fucilazione in Romania, quelle del presidente liberiano torturato e suicida, Samuel Doe, e ancora, più recenti, quelle dell'impiccagione di Saddam Hussein. Abbiamo così deciso di raccogliere tutte gli scatti della violenza, della furia, dell'opinabile linciaggio a cui si è abbassata la costola libica della Primavera araba. Sono immagini toccanti, strazianti e in certi casi rivoltanti. Ma la morte violenta di Gheddafi e la guerra in Libia sono già un pezzo di storia legata a doppio filo con quella del nostro Paese e con quella dell'Europa intera.