Anche Ruotolo segue Michele: Rai addio, vado dal teletribuno

Andrea Tempestini

Come il suo vecchio maestro Michele Santoro, anche Sandro Ruotolo lascia la Rai. Ovviamente per accasarsi a Servizio Pubblico, il nuovo programma multipiattaforma del teletribuno esiliato da viale Mazzini, che debutterà il prossimo 3 novembre. "Il 31 ottobre - comunica Ruotolo in un video pubblicato sul sito del nuovo programma di Santoro - si conclude il mio rapporto di lavoro con la Rai". Poi l'annuncio: sono pronto a sposare "la nuova avventura" con Marco Travaglio e Vauro. Il videomessaggio - "Michele, Travaglio, Vauro, volevate partire senza di me?", attacca Ruotolo nel video. "Mica mi potevo perdere questa nuova avventura? Il 31 ottobre si conclude il mio rapporto di lavoro con la Rai, ma certamente non si conclude il mio rapporto sentimentale con un'azienda che mi ha dato tanto, ma alla quale anche noi abbiamo dato una parte fondamentale delle nostre vite". Poi un po' di amarcord: "Quanti ricordi". "Libero Grassi con la sua battaglia contro la mafia, le guerre, i minatori del Sulcis, gli operai della Fincantieri, le nostre battaglie per la libertà di informazione". Contro la Rai - Non poteva ovviamente mancare un attacco a Viale Mazzini. "Noi abbiamo sempre detto che solo il pubblico è il nostro padrone, invece in Rai sono i partiti che decidono la vita e la morte di un programma, l'avvenire di un comico, di un giornalista o di un autore. La nostra scelta di lasciare la Rai deriva dal divorzio che si sta consumando tra i cambiamenti del Paese e il servizio pubblico. L'informazione - continua Ruotolo - è diventata un bene comune e milioni e milioni di persone pensano che questo bene venga loro sottratto sempre di più, un pezzo alla volta. Come si spiega altrimenti che più di 90 mila persone decidano donare 10 euro per vedere un programma, mentre farebbero volentieri a meno di pagare il canone della Rai".