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Unesco riconosce la Palestina Israele: è una tragedia

L'organismo delle Nazioni Unite ammette come membro a pieno diritto l'Anp, gli Stati Uniti minacciano di lasciare e tagliare i fondi

Lucia Esposito
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La cultura c'entra poco o nulla. La decisione dell'Unesco di accettare l'adesione della Palestina rischia di creare una tempesta politica. "Una tragedia", è il commento a caldo di Israele, mentre il sottosegretario Usa all'istruzione Marta Kanter, parlando all'assemblea generale dell'Unesco a Parigi, ha definito il passo "prematuro e controproducente". Da Washington si invoca anche il ricorso ad una legge americana che prevede di sospendere i finanziamenti ad ogni organismo Onu che accetti l'ingresso di uno Stato che non è riconosciuto internazionalmente, come nel caso della Palestina. E questo embargo già spaventa l'Unesco, cui gli Usa contribuiscono finanziariamente per un quarto del totale: "Se lo dovessero tagliare sarebbe una mazzata", ammettono fonti interne all'organismo di tutela artistico-ambientale dell'Onu con sede a Parigi. Europa spaccata - Al momento di decidere sull'adesione della Palestina, l'Italia si è astenuta dal voto: 107 Stati si sono espressi a favore del sì alla Palestina, 52 - tra cui appunto l'Italia - si sono astenuti, e 14 hanno detto no. Ancora una volta l'Europa non ha avuto una linea comune: la Germania, con Usa e Israele, si è opposta. Fanno scalpore invece i sì di Francia, Belgio, Spagna, Austria e Russia. Spazio all'Italia - "Il 'passaggio' all'Unesco è ovviamente prodromo dell'ingresso nell'Onu", ha spiegato all'Adn Kronos Giovanni Puglisi, rettore dell'università Iulm di Milano e presidente della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco. Con gli Usa che pensano all'addio all'Unesco per protesta, si spianerebbe la strada dell'Italia al Consiglio esecutivo, cui punta dopo tre mandati di assenza. "Se gli Usa si ritirassero, sono candidati anch'essi, la nostra candidatura non avrebbe problemi a concretizzarsi - continua Puglisi - perché resterebbero sei posti per sei candidati, ma davvero noi vorremo restare in corsa in questa nuova situazione?".

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