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Sport, cinema, notizie e moda YouTube è la tv del futuro

Cento canali, format e star: il broadcaster dei video amatoriali e professionali Google, pronto ad affossare la vecchia tv

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Sport, cinema, news, musica, moda, tempo libero, cultura. È tutto pronto per il lancio di 100 nuovi canali televisivi che a partire dai primi di gennaio vedremo sulla piattaforma di YouTube, il broadcaster dei video professionali e amatoriali, dal 2006 di proprietà di Google. E il lancio di questa nuova galassia televisiva non può che avere testimonial di grande richiamo. Madonna terrà un programma di coreografie su un canale che sarà completamente dedicato alla danza. Negli Stati Uniti, gira voce che alla popstar sia stata offerta la direzione del canale. Proposta sulla quale Madonna ha preso tempo prima di dare una risposta.   Il rapper Jay-Z, una celebrità nel mondo della musica “parlata”, si occuperà dei contenuti relativi al canale Life/Times, con diretto riferimento al suo sito web, dedicato alle tendenze e alle nuove frontiere degli atteggiamenti giovanili. Mentre l'ex cestista Shaquille O'Neal si occuperà di contenuti legati all'intrattenimento.  Il guru della vita sana e del benessere, l'indiano Deepak Chopra, uno dei padri della New Age e massimo rappresentante della meditazione trascendentale, autore di almeno una cinquantina di libri best-seller nel settore di sua competenza, si prenderà cura di un canale dedicato alla salute della mente e dell'anima. La leggenda dello skateboard Tony Hawk dirigerà un canale dedicato a tutti i segreti e alle gare della tavoletta rotella. La star della serie tv The Office Rainn Wilson, sarà l'animatore di un canale dedicato alla commedia, intesa come fiction televisiva. Inoltre, con l'attrice sudamericana Sofia Vergara, a sua volta primadonna dell'edizione colombiana di Desperate Housewives, si occuperà di una rete di Modern Family. Molti altri personaggi del mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento sono già stati contattati. Si parla di Harrison Ford per un canale dedicato ai trucchi del cinema e del documentarista subacqueo Richard Fritzpatrick per un canale sui segreti della Natura e degli abissi.  L'informazione gioca un ruolo fondamentale in questa sterminata piattaforma televisiva. Per ora YouTube tv ha ufficializzato accordi con il Wall Street Journal e con l'agenzia internazionale Reuters. Per il mondo della moda, le testate Marie Claire e Cosmopolitan offrono la loro prestigiosa consulenza. E ancora vi saranno canali di cinema, sport,  musica, cucina, auto, cultura, giardinaggio, animali domestici. Il fine è preciso: colpire quanti più target televisivi possibili cui dedicare canali a tema. Per ora, la televisione di YouTube sembra la scomposizione e l'approfondimento della digitale Real Time, con l'aggiunta di canali pensati appositamente per i giovani, i bambini, le mamme che lavorano, la cultura pop, la salute, l'intrattenimento dedicato solo agli afro-americani e agli ispanici, agli appassionati di architettura d'interni e di arredamento. «I canali verranno divisi in macro-categorie», dichiara il direttore generale dei contenuti di YouTube Robert Kyncl, «e saranno disponibili su ogni apparecchio connesso (i-phone, i-pad, notebook, pc) ovunque nel mondo, con tutte le funzioni di interattività che YouTube consente».  Sì, ma quanto costa la nuova tv? «YouTube», continua mister Kyncl, «ha investito circa 100 milioni di dollari (poco più di 70 milioni di euro) per i tagli contenutistici dei vari canali. Gli introiti pubblicitari vengono divisi con modalità diverse a seconda dei vari contatti con i fornitori che, a loro volta, potranno ritirare i contenuti dal sito dopo 3 anni». Ai creatori di contenuti, YouTube assicurerà il 55% dei ricavi pubblicitari, una quota considerata estremamente generosa dagli operatori del settore. Insomma, YouTube tv opera secondo i principi della televisione commerciale: programmi gratuiti, introiti garantiti dagli spot. C'è gran fermento attorno all'iniziativa, tanto che alcuni soggetti della tv via cavo e satellitare statunitensi stanno già cercando di concludere i propri accordi con il colosso del web. di Fabio Santini

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